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Grande partecipazione al consiglio provinciale aperto su Podere Rota

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Grande partecipazione al consiglio provinciale aperto su Podere Rota

Una grande risposta in termini di partecipazione per il consiglio provinciale aperto che si è riunito eccezionalmente nella sala consiliare del Comune di Terranuova Bracciolini. Sono stati davvero tanti gli amministratori, i rappresentanti di enti e associazioni e i singoli cittadini che hanno voluto partecipare a un appuntamento che, come ha spiegato il Presidente del consiglio provinciale Giuseppe Alpini, è stato voluto per ascoltare le ragioni del territorio e confrontarsi sulle tematiche legate alla discarica di Podere Rota. Dopo il saluto del Sindaco di Terranuova Mauro Amerighi, è stata data lettura di un messaggio inviato dall'Assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini che, non potendo essere presente, ha voluto comunque dare il suo contributo a un dibattito che è stato aperto dal Presidente dell'osservatorio su Podere Rota, il Sindaco di San Giovanni Valdarno Maurizio Viligiardi. Si sono poi succeduti gli interventi dei tecnici di Provincia, Asl 8 e Arpat e quelli dei rappresentanti dei comitati, di partiti e movimenti politici, delle società di gestione della discarica e dell'impianto di selezione, dei Comuni del Valdarno e del consigliere regionale Stefano Mugnai. Da parte dei comitati è stato espresso apprezzamento per la presenza del consiglio provinciale a Terranuova, ma sono stati anche rinnovati gli appelli per la soluzione delle problematiche del territorio legate alla discarica, in particolare la presenza di cattivi odori, che hanno fatto presenti anche diversi cittadini. Al termine di questi interventi è toccato ai consiglieri e agli amministratori provinciali tirare le fila del dibattito, che si è protratto per oltre quattro ore. Per il rappresentante del gruppo misto Francesco Lucacci: “il problema è di tipo strutturale, siamo la discarica di Firenze e questo deve finire. La parte di rifiuto che va incenerita e che va in discarica è ineliminabile, ma non possiamo andare in emergenza per risolvere i problemi e le mancanze della politica fiorentina”. Il capogruppo del Pdl Lucia Tanti ha ricordato come sia stato il suo gruppo a richiedere questa seduta aperta del consiglio: “alla luce dei fatti è stata una richiesta giusta”, ha commentato annunciando poi la presentazione di un documento da presentare in consiglio che chieda alla Regione Toscana in tempi certi l'approvazione di una legge sugli odori e anche di assumersi l'onere di realizzare l'impianto di Case Passerini, nell'area fiorentina. Per il capogruppo dell'Udc Simon Pietro Palazzo il consiglio provinciale aperto e fuori dalla sua sede naturale è stato una novità piacevole: “interveniamo dopo aver ascoltato i cittadini, ed è per noi un'opportunità. Nei pochi mesi che mancano dall'annunciata chiusura delle Province sarebbe importante se riuscissimo a dare risposte concrete per i cittadini della zona di Podere Rota”. Il consigliere di SeL e del Psi Lorenzo Puopolo, dopo aver sottolineato la sua grande partecipazione anche emotiva a un consiglio che si svolge nel suo territorio, ha affermato che “nel Valdarno siamo stanchi di sopportare tutti i disagi di un impianto come Podere Rota, per lo scempio che comporta, e spero che tutta questa sofferenza potrà finire. La Provincia ha già preso dei provvedimenti ma evidentemente non è sufficiente. Ricordiamo però che tutto ha un termine, anche la capacità di sopportazione delle persone”. Il capogruppo della FdS Alfio Nicotra ha affermato che “ci troviamo davanti a un colossale business, quello dei rifiuti, perché a fronte delle vittime di discariche e inceneritori c'è chi si è arricchito, tra l'altro con denaro pubblico prelevato dalle tasche dei cittadini. Dobbiamo lavorare sul piano interprovinciale per rendere conveniente la raccolta differenziata, perché dove si è investito su questo i risultati ci sono”. Per il gruppo del Pd ha preso la parola il consigliere di San Giovanni Valdarno Cristiano Marini: “è indubbiamente necessaria una legge sugli odori, ma lo è anche capire chi deve intervenire per i controlli e quali sono le sanzioni. C'è poi anche la questione dell'indagine epidemiologica, sulla quale dobbiamo dare delle risposte perché l'area del Valdarno ha problematiche particolari, investendoci delle risorse. Come Provincia – ha concluso il rappresentante del Pd -, continueremo ad esercitare il nostro ruolo e questa è anche la dimostrazione che un ente intermedio è in grado di lavorare per tutelare il suo territorio”. L'Assessore all'ambiente Andrea Cutini ha dato risposta alle questioni sollevate durante il dibattito da cittadini e comitati: “è importante essere qui per affermare che dobbiamo fare scelte di prospettiva, ma anche affrontare i problemi che esistono. Abbiamo fatto interventi, ma evidentemente non sono sufficienti per dare una risposta accettabile al problema dei cattivi odori, ma ricordo che anche gli interventi dell'autorità giudiziaria sono arrivati perché c'era un non rispetto delle prescrizioni della Provincia. E' poi evidente che ci troviamo a operare partendo da scelte fatte in passato e con sistemi che oggi non ci consentono di operare con una pianificazione interamente da costruire. Parole importanti per il futuro di Podere Rota potranno essere dette in primis nella pianificazione regionale, con il piano che sostituirà quello del 1998. L'indicazione che noi diamo è comunque quella di ridurre al minimo la presenza di discariche, che sono più pericolose degli inceneritori che vanno comunque previsti per il minimo bisogno possibile”. Le conclusioni della seduta sono state affidate al Presidente della Provincia Roberto Vasai: “voglio solo dire che quando si parla del ruolo delle Province, messo in discussione ormai da tre anni con scadenze continue ma con competenze rimaste immutate, ci si deve sforzare di capire che non è facile operare in questa situazione. Per quello che vale, voglio infine ricordare che nel nostro territorio non siamo mai andati in emergenza e abbiamo sempre smaltito i rifiuti con impianti nostri, senza chiedere aiuto a nessuno e senza caricare treni e navi verso altri paesi europei”, ha concluso Vasai.