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Giovanni Busi confermato presidente del consorzio Chianti

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Firenze, 5 lug. (Labitalia) – Il consiglio di amministrazione ha confermato all'unanimità Giovanni Busi alla guida del Consorzio Vino Chianti. Busi resterà alla guida del Consorzio sino a luglio 2016, affiancato dai vice presidenti, Ritano Baragli, presidente della cantina sociale Colli Fiorentini e Mino Niccolai, presidente cantina di Geggiano e Pontignano.Giovanni Busi, cinquantatre anni, sposato con tre figli, è titolare di Villa Travignoli dei Conti Busi; dal 1989 la dirige in prima persona. Per il presidente, le sfide sono ancora molteplici ed anzi, le partite si fanno sempre piu' delicate e complicate. Con gia' alle spalle due presidenze al Consorzio Chianti Rufina, esprime soddisfazione per il rinnovamento dell'incarico e dichiara: ''Oggi, il nostro settore sta ancora soffrendo e di certo la crisi globale non aiuta il comparto vinicolo però ci stiamo lentamente riprendendo''.In questi tre anni di attivita' sul prodotto, di iniziative promozionali, di manifestazioni in Italia e all'estero, hanno fatto si' che l'affermazione della parola Chianti risalisse la china. Afferma Busi: '' Stiamo infatti godendo di una buona vetrina di visibilita' proprio grazie al dinamismo insito al Consorzio. Un elemento di fondamentale importanza? Il prezzo, cercando tuttora il giusto equilibrio in grado di soddisfare tutte le categorie associate ed il mercato, oggi siamo sui 130-140 euro a quintale di pari passo con un mercato che ci richiede il prodotto''. Il Consiglio di Amministrazione ha confermato all'unanimita' Giovanni Busi alla guida del Consorzio Vino Chianti. Busi restera' alla guida del Consorzio sino a luglio 2016, affiancato dai vice presidenti, Ritano Baragli, presidente della cantina sociale Colli Fiorentini e Mino Niccolai, presidente cantina di Geggiano e Pontignano.Giovanni Busi, cinquantatre anni, sposato con tre figli, e' titolare di Villa Travignoli dei Conti Busi; dal 1989 la dirige in prima persona. Per il presidente, le sfide sono ancora molteplici ed anzi, le partite si fanno sempre piu' delicate e complicate. Con gia' alle spalle due presidenze al Consorzio Chianti Rufina, esprime soddisfazione per il rinnovamento dell'incarico e dichiara: ''Oggi, il nostro settore sta ancora soffrendo e di certo la crisi globale non aiuta il comparto vinicolo pero' ci stiamo lentamente riprendendo''.In questi tre anni di attivita' sul prodotto, di iniziative promozionali, di manifestazioni in Italia e all'estero, hanno fatto si' che l'affermazione della parola Chianti risalisse la china. Afferma Busi: '' Stiamo infatti godendo di una buona vetrina di visibilita' proprio grazie al dinamismo insito al Consorzio. Un elemento di fondamentale importanza? Il prezzo, cercando tuttora il giusto equilibrio in grado di soddisfare tutte le categorie associate ed il mercato, oggi siamo sui 130-140 euro a quintale di pari passo con un mercato che ci richiede il prodotto''. ''La nostra comunicazione? Abbiamo cambiato e stravolto in modo proficuo la nostra immagine – spiega Busi – Il nostro logo, il nostro Chianti di oggi sorride e vuole avere vicino a se' i giovani, parliamo di un prodotto giovane, fresco e profumato con note contemporanee, elegante e accattivante allo stesso tempo cercando di orientare in maniera corretta il consumatore''.La promozione del prodotto? ''I nostri tour promozionali all'estero (ricordiamoci che il 70% del prodotto viene esportato) partiti gia' da qualche anno e che continuano a riscuotere sempre piu' successo sia tra le aziende che tra gli addetti ai lavori. L'attesa cresce di anno in anno – sottolinea Busi – e tutto cio' non puo' che rafforzare l'immagine del Chianti all'estero, il tutto, in contemporanea con strategiche e innovative iniziative sulle piu' importanti piazze italiane''.''Vogliamo che il 'concetto di Chianti' dove si parla di toscanita', con i suoi vini e i suoi prodotti tipici, passi attraverso il nostro prodotto principe, il vino Chianti. Il nostro brand, il vino Chianti deve essere un motivo di orgoglio per noi italiani e per chi ci vede all'estero, con il tanto amato Made in Italy'', conclude Busi.