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Devastata da atti vandalici la scuola dell’infanzia di Rendola

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Devastata da atti vandalici la scuola dell’infanzia di Rendola

La tempestiva attività di indagine svolta dal personale del Commissariato di P.S. di Montevarchi ha in breve tempo portato all’individuazione dei responsabili dei noti atti di vandalismo compiuti nella notte del 9/9/2013 ai danni della scuola materna di Rendola.
La svolta delle indagini si è avuta allorquando gli operatori di polizia sono venuti a conoscenza di una cena di fine estate organizzata la sera stessa dei fatti criminosi da un gruppo di minorenni, di età compresa tra i sedici e i diciassette anni, a casa di uno di questi.
Gli inquirenti hanno sin da subito sospettato l’esistenza di una connessione tra lo svolgimento della festa e gli episodi di vandalismo.
Di conseguenza, gli agenti di polizia hanno immediatamente identificato e sentito, alla presenza dei rispettivi genitori, tutti i giovani partecipanti alla cena, a partire dall’audizione del minore presso la cui abitazione si è svolta la festa, contestando loro acuni elementi probatori raccolti nella fase di indagine.
I ragazzi, dapprima titubanti, hanno cominciato a fare delle parziali ammissioni dei fatti, tentando nel contempo di scaricare le responsabilità gli uni sugli altri, resisi conto della avviata attività investigativa.
Al termine dell’intensa attività, gli inquirenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di Montevarchi sono riusciti a ricostruire il presumibile svolgimento dei fatti e a ritenere che, degli otto giovani partecipanti alla cena, solo cinque si siano resi autori dei fatti criminosi: due ragazzi e tre ragazze, con diverso grado di responsabilità nel compimento dell’evento delittuoso.
Nello specifico, dopo la cena, il gruppo di minorenni, uscito dall’abitazione, si è diretto verso la frazione di Rendola. Giunti in loco, mentre tre rimanevano nelle vicinanze del plesso individuato, gli altri cinque, sono entrati nella scuola materna, danneggiandola gravemente al solo scopo di provare un insano divertimento.
In particolare i due ragazzi, promotori dell’azione criminosa, non si esclude si trovassero in uno stato di euforia causato dal vino bevuto, avendo in precedenza sottratto dalla cantina della casa che li aveva ospitati alcune bottiglie.
I cinque giovani, di cui uno di nazionalità albanese, appartenenti a famiglie comunque ben inserite nel contesto sociale, ascoltati dagli inquirenti, non hanno saputo fornire una spiegazione plausibile al grave e dissacrante gesto.
Consequensiale è stata la denuncia degli stessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Firenze per il reato di danneggiamento aggravato commesso in concorso tra loro.