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Nuovo presbiterio della Cattedrale di Arezzo

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Nuovo presbiterio della Cattedrale di Arezzo
duomo

In Cattedrale proseguono i lavori di sistemazione del presbiterio sotto la supervisione della Soprintendenza di Arezzo. Per la nuova pavimentazione sono state impiegate le stesse cave di Carrara che fornirono il marmo al vescovo Agostino Albergotti, che a sue spese volle – nel primo ventennio dell’Ottocento – rinnovare il rivestimento dell’intera Cattedrale.
Il disegno riprodotto è quello recuperato dall’antica pianta conservata nel Capitolo della Cattedrale. Sono state tolte le parti in travertino collocate all’epoca di monsignor Telesforo Cioli. Parimenti attorno all’Arca di San Donato e sui gradini delle cappelle laterali sono stati sostituiti i masselli di basaltino, collocati nel 1935, con gradini lavorati in massello bianco di Carrara.
L’Arca grazie al restauro in corso che mira a restituire gran parte dell’evidenza cromatica e luministica che i vari materiali presenti dovevano avere in origine, tornerà a recuperare la sua leggerezza e le proporzioni medievali per cui fu concepita.
In quest’occasione, ritornano nella collocazione originaria tre delle sei statuette trafugate nel secolo scorso. Le preziose opere furono recuperate grazie all’efficace lavoro dei Carabinieri nel 1960 e custodite fino ad oggi nei depositi del Museo diocesano.
Per Pasqua la zona presbiteriale sarà completamente sistemata per consentire le Sante celebrazioni. Ogni lavoro sarà ultimato per la domenica in albis, di modo che possa essere dedicato l’altare secondo il rito romano. Il Santo Padre sarà il primo pellegrino a venerare le reliquie di san Donato secondo il rito per il quale san Pier Damiani ci ha lasciato due splendidi inni.
Il coro ligneo attorno all’Arca, interessato da un attacco di insetti xilofagi è stato smontato per il necessario trattamento in anossia e verrà ricollocato perché sia fruibile per l’uso liturgico e per i visitatori secondo le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, organo di consulenza del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
L’adeguamento del presbiterio della Cattedrale di Arezzo, necessario alla luce della sensibilità liturgica promossa dalla Chiesa, è quindi frutto di un attento studio, teso a recuperare l’originaria concezione dell’edificio, anche attraverso la messa in opera dei nuovi poli liturgici: l’altare, l’ambone e la cattedra, la cui nuova collocazione risponde in realtà a una criteriologia ben consolidata, come troviamo ancora in uso nella Cattedrale di Canterbury.
In tal modo, anche la Cattedrale di Arezzo sarà fruibile dal popolo cristiano del terzo millennio secondo l’ispirazione originaria e nelle forme più alte che l’arte contemporanea sa mettere a disposizione per la celebrazione dei santi misteri e la devozione nei confronti dei Santi: una contemporanea iconografia al servizio della antica iconologia trasmessa dalla Tradizione.