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Matetsini: ‘No al pagamento del canone speciale Rai’

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Matetsini: ‘No al pagamento del canone speciale Rai’
Donella Mattesini

Donella Mattesini è tra i firmatari dell’interrogazione al Ministro dello Sviluppo con la quale si chiede di sospendere le richieste di pagamento inviate dalla RAI per la corresponsione del canone speciale di abbonamento per le aziende. Cifre esorbitanti che hanno già provocato la dura reazione delle associazioni di categoria.


L’azienda di Stato ha provveduto ad inviare indistintamente a diversi soggetti (imprese, società, studi professionali, ecc.) il bollettino postale per provvedere al pagamento dell’abbonamento speciale, specificando che lo stesso è dovuto, oltre che per il possesso di un apparecchio televisivo, anche in presenza di computer con collegamento alla rete internet, in quanto strumento “atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni”.

Nell’interrogazione si ricorda che “la giurisprudenza ha chiarito l’obbligatorietà della corresponsione del canone speciale, ma non ha risolto i dubbi interpretativi circa la legittimità della richiesta in relazione al possesso di strumenti che l’evoluzione della tecnologia ha reso atti o adattabili alla trasmissione dei programmi televisivi (computer, videofonini, apparecchi modem, ecc.), né circa l’opportunità del pagamento qualora tali strumenti non fossero utilizzati a scopo di intrattenimento, ma perché funzionali all’attività di impresa”.

Mattesini e gli altri firmatari sottolineano quindi che “già nel 2008, l’Agenzia delle entrate, sollecitata da un’ associazione di consumatori che chiedeva di specificare la tipologia di strumenti per l’utilizzo dei quali il pagamento del canone speciale RAI fosse dovuto, con propria risoluzione del marzo 2008 ha confermato la cosiddetta “debenza del pagamento”, ma si è dichiarata incompetente a risolvere la questione, in quanto l’individuazione specifica degli apparecchi avrebbe dovuto essere determinata dal Ministero delle comunicazioni (oggi la competenza in materia è del Ministero dello Sviluppo Economico)”.

Con l’introduzione dell’art. 17 del decreto “Salva Italia” si obbligano al pagamento del canone speciale anche i soggetti che utilizzano gli apparecchi informatici ai fini dell’attività professionale o di impresa. In taluni casi, i soggetti economici si sono dotati di queste apparecchiature proprio per assolvere ad obblighi normativi, quali l’adozione della posta elettronica certificata o l’obbligo di comunicazione per via telematica tra imprese e pubblica amministrazione;

Secondo Mattesini “le richieste di pagamento avanzate dalla RAI alle imprese e società, in relazione all’uso di strumenti non tassativamente individuati ed a prescindere dall’effettivo uso che viene fatto di questi, appare un ulteriore ed ingiustificato aggravio a carico delle imprese”.
Da qui la richiesta, contenuta nell’interrogazione, di sapere “in che modo e con quale tempistica il Governo intenda procedere all’individuazione degli strumenti per l’utilizzo dei quali si debba corrispondere il pagamento del canone speciale RAI. E attraverso quali provvedimenti il Governo, nelle more dell’adozione degli atti successivi necessari alla risoluzione della questione, intenda sospendere gli effetti delle richieste di pagamento inviate dalla RAI per la corresponsione del canone speciale di abbonamento”.
E sempre a proposito dell’azienda di Stato, Donella Mattesini ha presentato un’altra interrogazione, questa volta al Ministro del lavoro, affinchè sia cancellata da tutti i contratti RAI la clausola sulla maternità quale causa di licenziamento. E’ una clausola che l’azienda fa firmare a tutti coloro che hanno rapporti di convenzione e consulenza.