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Sistri, obbligo in ‘Movimento’

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Arezzo – Sistri è il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Introdotto nel 2009, applicato “volontariamente” fino ad oggi, cancellato dal Governo con l’ultima manovra ma già pronto a ritornare in scena. “Tanto che invitiamo le imprese a mantenere comunque il software necessario alla sua gestione – afferma Giancarlo Roggi, Direttore di Oasi Consulting, società di consulenza ambientale del sistema Cna Arezzo. Penso che nessuno sia in grado di fare previsioni certe sul futuro di Sistri”.
E’ difficile anche farne la storia. E’ stato introdotto nel 2009 dal Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di monitorare, in maniera telematica, tutti i movimenti dei rifiuti: da quando escono dall’impresa a quando arrivano alla fase finale del loro smaltimento.
“Un meccanismo complesso – sottolinea Roggi – che in realtà non è mai entrato completamente in vigore. Il 1 settembre sarebbe scaduta l’ultima delle proroghe all’entrata in vigore ma il 16 agosto il Governo ha abolito il Sistri. Lo ha fatto con un decreto che però non elimina i dubbi su come sistemare il passato ed organizzare il futuro. Le aziende, ad esempio, hanno pagato le quote di iscrizione e di mantenimento al Sistri. Lo hanno fatto nel 2009, 2010 e 2011. Verranno rimborsate? Non è dato saperlo. E in gioco non c’è soltanto quanto versato direttamente al Ministero ma anche i disagi che le imprese hanno dovuto sopportare per l’insufficiente chiarezza sulle procedure. Basta ricordare il fatidico “Sistri Day” che avrebbe dovuto rappresentare la verifica sul campo dell’attivazione del sistema e che si rivelò, invece, un autentico flop”.
Questa situazione, secondo Cna, non è sostenibile. “In mancanza di chiare direttive ministeriali – conclude Roggi – invitiamo le imprese a ripristinare gli antecedenti sistemi di dichiarazione delle procedure di smaltimento dei rifiuti ma, al contempo, a conservare anche le procedure Sistri”.