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Salute: occhio a vuvuzela, possono diffondere malattie infettive

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Roma, 24 mag. (Adnkronos Salute) – Protagoniste della Coppa del mondo di calcio 2010 in Sudafrica, le vuvuzela continuano a far discutere, e non solo per l'inquinamento acustico. I maxi-corni che hanno conquistato tanti tifosi possono, infatti, contribuire alla diffusione di malattie infettive. Un breve soffio nello strumento crea uno sputo 'a doccia' simile a quello di uno starnuto, con una velocità di quattro milioni di goccioline al secondo. Lo rivela uno studio pubblicato su 'PLoS One'. Insomma, in luoghi affollati – come appunto uno stadio – una persona che suona la vuvuzela potrebbe contagiarne tante altre, se soffre di una malattia infettiva come l'influenza o la tubercolosi.
La ricerca, condotta da Ruth McNerney della London School of Hygiene and Tropical Medicine (Gb), fa riflettere. Tanto che, secondo la Bbc online, gli organizzatori stanno decidendo se dare il via libera a questi strumenti per le Olimpiadi di Londra 2012. Intanto McNerney, più che a un divieto, pensa all'utilità di un 'galateo' per i suonatori di vuvuzela. "Così come nel caso dei colpi di tosse o degli starnuti, occorre agire in modo mirato per prevenire la trasmissione della malattia – spiega l'esperta – Dunque, alle persone con infezioni deve essere sconsigliato di soffiare le vuvuzelas vicino agli altri".
Il team ha studiato il 'rischio vuvuzela' utilizzando un dispositivo laser per misurare quante goccioline di saliva venivano prodotte e liberate da otto volontari armati di 'trombette'. In media, 658.000 particelle per litro d'aria sono uscite dagli strumenti. Le goccioline vengono sparate in aria al ritmo di quattro milioni al secondo. In confronto, con un grido d'incitamento, i volontari hanno prodotto appena 3.700 particelle per litro d'aria, con una velocità di 7.000 al secondo.
"Quando si partecipa a un evento sportivo circondati da suonatori di vuvuzela, uno spettatore può aspettarsi di inalare grandi quantità di goccioline respiratorie nel corso della manifestazione", avverte McNerney. E, insieme a queste, anche virus e altri microrganismi patogeni.

Articlolo scritto da: Adnkronos