Home Attualità La Russa: ‘I nostri aerei pronti in 15 minuti’

La Russa: ‘I nostri aerei pronti in 15 minuti’

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Roma, 19 mar. (Adnkronos/Aki/Ign) – ''Abbiamo sei caccia intercettatori pronti ad alzarsi in volo in 15 minuti. C'è anche la nostra portaerei, in questo momento in Sicilia, che conta 8 aerei. Abbiamo la possibilità di fornire assetti utili per garantire la sopravvivenza di un minino di speranza alla tranquillità alla popolazione libica, in questo momento fortemente colpita''.
Così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ai microfoni del Tg1, spiega come l'Italia è in grado di fronteggiare la crisi libica. Il ministro poi, ricordando che l'Italia ha messo a disposizione le sue basi, dice che "non vogliamo consegnare le chiavi di casa nostra, anche ad amici, ma vogliamo essere partecipi, anche per garanzia dei comportamenti che sarebbero comunque virtuosi ma che vogliamo contribuire a determinare''. Sull'ipotesi di un attacco libico nel nostro territorio, La Russa tranquillizza sottolineando che "le nostre informazioni ci dicono che i missili in dotazione all'esercito libico hanno una gittata di 300 chilometri e quindi non arrivano neanche a Lampedusa".
Stessa rassicurazione era stata data dal premier Silvio Berlusconi al termine del vertice Ue di Parigi sulla Libia: "Vorrei tranquillizzare i nostri concittadini, le nostre forze armate hanno fatto l'esame delle disponibilità delle armi in possesso della Libia e la loro conclusione è che non ci sono armi in dotazione alla Libia che possano raggiungere il territorio italiano".
Per il momento, ha spiegato il premier, "l'Italia mette a disposizione le sue basi" , sette in tutto, per l'intervento militare ma non è escluso che il nostro Paese possa "intervenire successivamente con propri mezzi alle operazioni militari, se richiesto". La sede del coordinamento delle operazioni militari verso la Libia "credo – ha affermato il presidente del Consiglio – che sarà fissata nella base Nato di Napoli".
Durante il vertice Berlusconi ha sottolineato ha detto di aver suggerito "il coordinamento di tutte le operazioni tramite la Nato: ne ho parlato con Hillary Clinton e il premier inglese David Cameron che hanno espresso il loro apprezzamento per questo". Sarà poi il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in serata al Tg1, a spiegare che il coordinamento dell'operazione militare in Libia "è già attivo" a Capodichino (Napoli). "Lì arriveranno i dati e lì si deciderà dove e quando colpire'', ha aggiunto. "Noi abbiamo ancora la speranza", ha auspicato il premier durante il suo discorso a Parigi "che ci possa essere un ripensamento da parte del regime libico, e che lo stesso regime possa ritenere di sua convenienza porre fine alle attività di contrasto con le popolazioni civili".
Alla fine interrogato dai giornalisti sull'astensione del Carroccio al voto in Commissione, Berlusconi ha detto che la posizione dei leghisti "risiede nella prudenza anche personale dell'onorevole Bossi". Ma continua a protestare. "Penso che con i bombardamenti che stanno facendo verranno qui milioni di immigrati. Scappano tutti e vengono da noi", ha dichiarato Umberto Bossi commentando i primi raid sulla Libia. Secondo il Senatùr l'altro pericolo che corre il nostro Paese "è che così facendo perderemo il petrolio, il gas. Io sarei stato più cauto". Alla fine del vertice il premier ha informato telefonicamente il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano sul suo esito.
Il Capo dello Stato si è compiaciuto dell'importante intesa raggiunta, per il contributo dato e per l'impegno assunto dall'Italia. Durante la sua visita al Serming, l'arsenale della pace di Torino, Napolitano ha spiegato che "oggi servire la pace significa anche trovare il modo di andare incontro a popolazioni perseguitate, andare a portare aiuto non rimanendo indifferenti alle sofferenze e alle repressioni e sappiamo di cosa parlo".
La Libia. "Un impegno – ha detto ancora – che può apparire duro ma è un impegno per la pace, è un impegno per la solidarietà, è un impegno per i diritti dei popoli, per le libertà dei popoli". Intanto, alcune batterie antiaeree Spada sono state schierate in questi giorni nelle basi dell'Italia meridionale. In particolare, apprende l'ADNKRONOS, alcune postazioni sarebbero state spostate dalla base di Rivolto (Udine) a quella di Trapani Birgi, dove sono schierati i Tornado e gli Eurofighter italiani che potrebbero prendere parte all'intervento militare nel Paese nordafricano. Il sistema missilistico superficie-aria Spada è progettato per rispondere ad eventuali minacce da parte di velivoli sullo spazio aereo nazionale

Articlolo scritto da: Adnkronos