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Delitto Scazzi, accolta la richiesta dei legali di Sabrina

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Delitto Scazzi, accolta la richiesta dei legali di Sabrina

Taranto, 29 ago. (Adnkronos/Ign) – Subito un rinvio al processo per il delitto di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana un anno fa. E' stata accolta infatti dal giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Taranto la richiesta dei legali di Sabrina Misseri di sospendere il procedimento. L'udienza è aggiornata al 10 ottobre. I termini della custodia cautelare di Sabrina sono sospesi. Il gup ha deciso di aggiornare il processo al 10 ottobre nella speranza che la Cassazione, entro quella data, decida se confermare il Tribunale di Taranto come sede del processo oppure se trasferirlo altrove.
L'avvocato Franco Coppi, legale di Sabrina, ha presentato in apertura di udienza la richiesta di remissione del processo per incompatibilità ambientale. Il legale ha motivato la richiesta con la presenza di un ambiente ostile nei confronti delle due principali indagate. In aula erano presenti questa mattina gli imputati principali: Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente figlia e madre, entrambe detenute con l'accusa di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere; Michele Misseri, padre e marito delle due donne, accusato, tra le altre cose, di soppressione di cadavere; Cosimo Cosma, nipote di Michele, accusato di soppressione di cadavere.
Le persone per le quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio sono complessivamente tredici. Nell'aula del giudice per le udienze preliminari i familiari della vittima, la madre Concetta Serrano Spagnolo, il padre Giacomo Scazzi e il fratello Claudio, erano posizionati lontano dalle due principali imputate Cosima e Sabrina. Un po' più vicino a loro era Michele Misseri che a un certo punto ha tentato di andare a salutare la moglie e la figlia, entrambe detenute, ma è stato bloccato dagli agenti della polizia penitenziaria. Al termine dell'udienza preliminare, un gruppo di cittadini ha urlato alcune frasi ingiuriose contro Michele Misseri. L'uomo è libero dal 30 maggio scorso, dopo essere stato detenuto per diversi mesi.
"Se Dio esiste nel pozzo dovevi finirci anche tu", ha detto un cittadino. "Mettiti la mano alla coscienza, vergogna", ha urlato un altro mentre il contadino di Avetrana protetto dai carabinieri e dai suoi legali, si dirigeva verso l'auto che lo stato riportando a casa. Misseri non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti.

Articlolo scritto da: Adnkronos