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Costrette a prostituirsi, salvate da un cliente aretino

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Costrette a prostituirsi, salvate da un cliente aretino

Arezzo – Si sono rifugiate ad Arezzo grazie all'aiuto di un cliente. Si tratta di due ragazze uruguaiane di 25 e 26 anni che venivano picchite e minacciate di morte con una pistola da tre albenesi che intascavano i soldi guadagnati sui viali di circonvallazione di Bologna dalle giovani. I carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dal pm Domenico Ambrosino e approvata dal Gip di Bologna Letizio Magliaro. I tre sono stati bloccati a Ravenna, dove si erano. Altri due loro connazionali sono stati denunciati e perquisiti. Gli arrestati hanno 20 e 21 anni e sono entrambi pregiudicati. Per loro le accuse sono induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, continuato e in concorso, sequestro di persona aggravato, detenzione abusiva di armi, cessione di sostanze stupefacenti. L'attivita' dei carabinieri era iniziata a giugno, da una denuncia di una delle due ragazze, che intanto, grazie anche all'aiuto di un cliente, erano riuscite a rifugiarsi ad Arezzo, da conoscenti. Ed nancora si trovano in città, in attesa del permesso di soggiorno. Erano partite dalla Toscana alla volta di Bologna dove erano andate a vivere in un appartamento in affitto, insieme ai tre albanesi. Questi, pero', dopo un po' di tempo hanno cominciato a costringerle a prostituirsi. Una 'schiavitù' andata avanti 3-4 mesi finchè una delle ragazze ha cercato di fuggire.Tentativo finito davanti alla questura dove un poliziotto aveva arrestato uno degli albanesi che stava inseguendo la sudamericana. Nella casa degli albanesi, a ravenna, i carabinieri hanno trovato circa 13 mila euro in contanti, diversi cellulari e anche un apparecchio per rilevare le microspie, sul quale sono in corso degli accertamenti.