Home Attualità Economia CISL: bilancio di fine anno

CISL: bilancio di fine anno

0

Ci stiamo avvicinando alla conclusione di questo 2011. Un anno particolarmente difficile, dice Marco Salvini segretario generale CISL Arezzo, che ci ha visti impegnati in prima fila in più fronti. Colgo questa occasione e tento di fare il punto sullo stato dell’arte della nostra provincia, ma anche sulle strategie da mettere in campo per contrastare una crisi che continua ad essere molto dura per l’intero territorio, in specie, per quanto riguarda l’occupazione.
Tante, forse troppe aziende, grandi e meno grandi, che per decenni hanno creato benessere e crescita per le nostre comunità, si sono dovute arrendere ad un sistema economico e, qualche volta non solo, che non ha saputo offrire alternativa alla chiusura. Fortunatamente ce ne sono altre che, pur da tempo in una situazione seppur di “sten bay” o con massiccio ricorso alla cassa integrazione, continuano a resistere grazie anche ad una incessante ed attenta azione sindacale che ha visto la nostra sigla sempre presente non solo nei luoghi di lavoro, ma anche a fianco dei lavoratori. E’ a questi che la CISL, anche in questa occasione, rinnova il proprio sostegno ribadendo che l’azione sindacale non si esaurisce, anzi, continuerà ad essere ferma, decisa e mai faziosa e tanto meno di facciata. Continueremo, prosegue Salvini, ad essere presenti nelle fabbriche, nei posti di lavoro tanto del privato che del pubblico, con l’obiettivo prioritario di migliorare la qualità della vita e del lavoro di questa provincia, dove le differenze tra aziende sono ancora accentuate e l’occupazione stenta a riportarsi a livelli accettabili.
Volendo entrare più nello specifico, la crisi si riversa, soprattutto, nelle piccole aziende, che in provincia di Arezzo sono molte e non hanno gli strumenti e le potenzialità per muoversi nel mercato globale. Ma in questo fine anno siamo preoccupati anche verso realtà medio grandi dove stanno venendo al pettine dei nodi dovuti a problematicità finanziaria che, fino ad ieri, in un quadro di sviluppo venivano rimandate ma oggi rischiano di essere affrontate con sacrifici anche sul piano occupazionale per non rischiare il fallimento; sacrifici anche di personale richiesti dalle banche, dal sistema finanziario più che dalle reali esigenze di mercato: anche la Beltrame di San Giovanni V.no rientra in questa problematicità.
Ed anche gli eventi finanziari internazionali, poi, rischiano di condizionare l’economia locale, come non mai rispetto al passato.
Le proiezioni per il 2012 non promettono nulla di buono. Il quadro a livello nazionale è preoccupante: il PIL è negativo ed il tasso d’inflazione è oltre il 2%. Ed è evidente che, anche per l’aretino, la situazione non si preannuncia un granché differente.
E’ un momento delicato che va affrontato con la consapevolezza di poterlo superare anche perché, incalza il Segretario generale, in provincia esistono, fortunatamente, esempi in controtendenza. In Valdarno c’è da segnalare la crescita di Prada con un +23% di fatturato. Ecco che, un primo tassello per una strategia di rilancio è quello di iniziare da subito con tutti gli attori del territorio, e concordo dice Salvini con il presidente Fabianelli dell’Associazione degli Industriali, per un percorso realmente condiviso avendo ben presente l’obiettivo da raggiungere.
Per la Cisl, però, è anche tempo di verifiche, in particolare su alcune voci strettamente connesse allo sviluppo e crescita del territorio: vale a dire viabilità, infrastrutture, banda larga, esistono ancora molte zone non cablate, credito. Si tratta, spiega Salvini, di priorità strategiche, che vanno di pari passo con le riforme strutturali. E’ inutile negare che il futuro si presenta con molte incognite e che, in questo quadro difficile, si assiste anche ad uno scollamento tra le preoccupazioni e le aspettative dei cittadini e la politica, più impegnata negli scandali che a risolvere i problemi reali del Paese, a partire dal rilancio della produttività e a varare strategie per competere sui mercati globali.