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Beltrame: UDC si mobilita per l’occupazione

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SAN GIOVANNI VALDARNO – L’Udc si mobilita per evitare la paventata chiusura dello stabilimento della Beltrame. Su iniziativa del coordinatore regionale Lorenzo Zirri e del consigliere comunale Lorenzo Martellini, della lista “Per un’altra San Giovanni”, il gruppo Udc in Consiglio regionale ha presentato una mozione per chiedere alla Giunta: “un deciso e forte intervento perché si attivi al più presto con la proprietà Beltrame per l’apertura di un tavolo di trattativa che possa tutelare l’occupazione di circa 80 lavoratori e delle loro famiglie”. “Da anni seguiamo l’evolversi della crisi che ha colpito la produzione del laminatoio attraverso le iniziative e le informazioni apprese dai nostri referenti sul territorio –afferma il capogruppo dell’Udc Giuseppe Del Carlo- Abbiamo sempre dato merito all’amministrazione comunale, al suo sindaco, di essersi battuto per salvare un presidio storico ed economico del Valdarno. Non è stato lo stesso per le altre istituzioni, la Regione in primis, che malgrado tanti buoni propositi, non è stata in grado di affrontare la questione per la sua gravità. Adesso è il momento di assumersi le responsabilità, senza dare la colpa solo alla crisi globale. “Non è comprensibile- aggiunge il coordinatore regionale Udc Lorenzo Zirri- che uno stabilimento composto da alte professionalità, con un team giovane e in grado di mettere sul mercato un prodotto di ottima qualità, debba chiudere. Non è neppure tollerabile che, laddove altri stabilimenti del gruppo Beltrame, pur colpiti da una drastica riduzione degli ordini e pur lavorando a regime ridotto, come ad esempio quello torinese di San Didero, si siano salvati anche per l’intervento delle istituzioni. Per questo dobbiamo favorire il confronto immediato delle stesse con la proprietà, anche alla presenza delle opposizioni, al fine di attivare forme di diversificazione del prodotto o per favorire un riassetto produttivo all’interno del gruppo. Ci sono stati altri casi in Italia di realtà industriali in difficoltà, ma pochi imprenditori hanno deciso un riequilibrio aziendale chiudendo uno stabilimento per salvarne un altro, o per non avere concorrenza interna. Non è il momento di fare polemiche, ma di lavorare insieme per salvare il futuro di molte famiglie valdarnesi e per salvare un pezzo di storia del lavoro del territorio”