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Turchia, al referendum costituzionale vincono i sì

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Ankara – (Adnkronos/Ign) – Erdogan e la formazione islamico-moderata dell'Akp, che guida il governo turco, hanno vinto il referendum sulle riforme costituzionali con oltre il 58% dei voti. Una vittoria che limita il potere dell?esercito nel paese e garantisce maggiore privacy e tutele ai cittadini.
A scrutinio quasi terminato (97% delle schede) il responso delle urne è definitivo: la maggioranza di governo ha conseguito percentuali oltre il 70% nell'est del paese. Nella parte occidentale invece prevale il no.
Gli emendamenti più controversi erano quelli sulla nomina dei membri della Corte Costituzionale e del Consiglio supremo dei giudici e dei procuratori (Hsyk), il cui numero viene elevato, rispettivamente, da 11 a 17 e da 7 a 21. L'opposizione puntava il dito contro la norma che prevede la nomina di alcuni di questi giudici da parte del presidente della Repubblica (quello in carica, Abdullah Gul, è compagno di partito di Erdogan) e del Parlamento. Una novità che, a loro giudizio, mette il potere giudiziario sotto il controllo dell'esecutivo.
Lo scontro è stato infiammato anche dall'emendamento che consente di processare gli ufficiali autori del golpe del 1980 e da quello che sottopone alla giustizia civile i vertici militari per crimini commessi nell'esercizio delle loro funzioni.
Controversa infine una norma che autorizza la discriminazione 'positiva' a favore delle donne, che secondo l'opposizione potrebbe portare all'abolizione del divieto di indossare il velo islamico nelle università. Proprio l'Akp, nel 2007, aveva proposto e fatto approvare una norma contro questo divieto, poi annullata dalla Corte Costituzionale per violazione del principio di laicità dello stato. Alle urne erano chiamati cinquanta milioni di turchi. Che si sono espressi sulle modifiche contenute in 26 emendamenti al testo costituzionale approvato nel 1982 dopo il colpo di stato militare del 1980. I principali partiti di opposizione, il Partito repubblicano popolare (baluardo del laicismo di tradizione kemalista) e il Partito del movimento nazionalista erano scesi in campo per il 'no'. Il partito filocurdo della Pace e della Democrazia ha boicottato invece il voto.
La data del referendum non è casuale: è quella del golpe del 1980.

Articlolo scritto da: Adnkronos