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‘Racconti del Bastardo’ venerdì 21 maggio la presentazione del volume

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‘Racconti del Bastardo’ venerdì 21 maggio la presentazione del volume

AREZZO – Nanni Cheli della “Bottega di Giacco” di San Giuliano, curatore del volume, i presidenti dei consigli comunale e provinciale, rispettivamente Giuseppe Caroti e Giuseppe Alpini hanno annunciato l’uscita del libro “Racconti del Bastardo. Storia e storie di un angolo di Toscana” che verrà presentato venerdì 21 maggio alle 17,30 nella sala di Consiglio Comunale. Coordinerà questo incontro, a cui interverranno i vari autori, Giuseppe Caroti.
Il commento di Giuseppe Alpini: “tutto ciò che nasce nel territorio e dall’amore per il territorio prescinde dal valore scientifico e letterario delle opere. Questo è uno di quei libri che non vanno a finire in soffitta ma verrà aperto continuamente dai possessori. Ci sono anche contributi di livello universitario ma si tratta di pagine che definirei nate in bottega, in uno di quei luoghi dove si comincia a parlare, poi si attacca un altro discorso e così via, fino ad affondare nella memoria di coloro che erano costretti, in passato, a mettere l’intelligenza a disposizione della vita e della stessa sopravvivenza”.
Giuseppe Caroti ha ricordato come l’iniziativa si inserisca “nel progetto intrapreso dall’ufficio di presidenza che fin dal suo insediamento ha cercato di aprire il palazzo comunale ai cittadini. Stavolta tocca a un libro di aretini che racconta un pezzo del passato del nostro territorio”.
Nanni Cheli, curatore: “il libro dimostra che anche paesi privi di pedigree ineccepibile hanno comunque una storia da raccontare. Storia che ha stupito anche il sottoscritto quando mi sono messo a raccogliere materiale. Voglio citare chi ha contribuito alla stesura del volume che si presenta dunque a parecchie mani. Antonio Bacci, esperto di strade antiche di Arezzo e provincia e della via del Bastardo, per secoli arteria che ha dato da vivere al sud ovest aretino; Giancarlo Benelli, maestro elementare che ha trovato con bambini di quinta elementare testimonianze importanti; Renato Zavataro con il suo romanzo su Gratena; Vittorio Dini, che ha scritto su Chiani, San Zio e la sacralità di questo poggio; Giovanni Nocentini, ricercatore di culti cristiani e pre-cristiani; Romano Grotti, animatore di gruppi giovanili e ‘bastardino’ doc; Gian Franco Di Pietro, testimone del ruolo assunto della fattoria granducale del Bastardo, la più importante delle 13 della Valdichiana; Paolo Pagliacci, cultore di civiltà contadina; Raffaello Lisi, scrittore e lucida memoria di storia locale; Santi Cherubini, il ‘Penna’ degli Avanzi di Balera con il suo dizionario dialettale; Carla Seri, insegnante e poetessa il cui contributo su Poggiola e chiesetta di Santa Maria dei Prati è ineccepibile. Il post scriptum infine è di Claudio Santori. Ma protagonisti sono tutti i paesani che hanno frugato nelle soffitte ritrovando tante cose, da scritti ottocenteschi a foto antiche”.
Carla Seri: “è un messaggio per i giovani, che spesso si sentono anonimi in un tessuto anonimo. Ecco allora che il libro non è solo per i ‘bastardini’ ma anche per coloro che da poco abitano nel nostro paese affinché si sentano parte di una realtà viva”.
Romano Grotti: “ho avuto la fortuna di ascoltare mio nonno al focolare la sera, destino che mi porterò dentro tutta la vita. Questo libro fa rivivere queste emozioni e questa atmosfera”.
Il 19 gennaio 1940 Il Bastardo cambiò nome nell’attuale San Giuliano perché ai fascisti locali, un manipolo tra i più agguerriti dell’aretino, non piaceva che il fascio littorio fosse associato a un termine che nell’accezione comune suonava, e suona, offensivo. In realtà, “Bastardo” potrebbe provenire da basto, un arnese che si usava per rivestire animali che trasportavano mercanzie, specialmente grano. E il grano transitava per queste lande fin dall’alto medioevo. Oppure, c’è chi ammicca a qualche figlio illegittimo, “Bastardo” appunto, di vescovi del passato, da Guglielmino a Guido Tarlati.
“Il libro – conclude Nanni Cheli – è pubblicato senza scopo di lucro così come sono tutte le attività del paese. E a proposito di attività, siete tutti invitati a metà giugno, dal 10 al 13, alla festa del ‘Bastardo’, non la solita sagra ma una festa di paese come usava una volta”.