Home Attualità Ecco Toni Servillo, l’ex camorrista in cerca di ‘una vita tranquilla’

Ecco Toni Servillo, l’ex camorrista in cerca di ‘una vita tranquilla’

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Roma – (Adnkronos/Cinematografo.it/Ign) – Nonostante sia al tempo stesso regista e affabulatore sul palcoscenico da decenni, a Toni Servillo piace lavorare con gli esordienti. O quasi, come nel caso di Claudio Cupellini che firma il film, in Concorso al Festival di Roma e nelle sale dal 5 novembre, dove Servillo interpreta un ex camorrista che si è creato una nuova identità: 'Una vita tranquilla', appunto, coproduzione Italia-Germania-Francia, che staserà verrà presentata in concorso al Festival di Roma. Dal 5 novembre sarà nelle sale invece distribuito da 01. Un personaggio che alcuni hanno accostato al Titta di Girolamo de 'Le conseguenze dell'amore'.
Ma Servillo non è d'accordo: "Una vita tranquilla' ha al centro la relazione padre-figlio. Ciò che rende affascinante questo personaggio ai miei occhi è che vive nel costante terrore di essere scoperto, non solo dalla giustizia: ha paura che torni a galla il suo passato. Perciò si nasconde in un paesino anonimo, silenzioso, con le case uguali, sprofondate in mezzo alla foresta intorno a Francoforte. Anche le lingue che Rosario usa nel film, napoletano, italiano, tedesco, sono a loro volta i luoghi in cui si nasconde, in cui scivola da un'identità all'altra, dal criminale al padre al marito dalla famiglia felice. 'Le conseguenze dell'amore' ha alle spalle una storia diversa".
Anche se, aggiunge l'attore napoletano, "entrambe vivono una situazione di solitudine, un momento in cui devono fare uno scatto in avanti per riscattarsi o cambiare la propria esistenza. Nel film di Cupellini mi ha attirato la doppia personalità del protagonista. Conosciamo un uomo simpatico, che possiede un buon ristorante, ha una bella famiglia, è quasi giocoso con i dipendenti e il figlio. Poi man mano che riaffora il passato vediamo che quell'uomo pingue, nella sua casacca di cuoco, torna ad essere il criminale spietato che era stato 15 anni prima".
Per questa parte, oltre alla consueta maestria recitativa Servillo mostra anche di conoscere il tedesco: "Ho fatto ore e ore di ripetizione con un'insegnante madrelingua. A un certo punto ho creduto di non farcela, sono andato da Claudio (Cupellini, ndr) e gli ho detto di chiamare Bruno Ganz al posto mio". "Toni è il solo a cui abbiamo sempre pensato per la parte – sottolinea Cupellini – e a proposito delle somiglianze con il Titta Di Girolamo de 'Le conseguenze dell'amore', dico che sono due personaggi diversi: Rosario è più emotivo, carnale".
Nonostante sia un regista semi-esordiente (Cupellini aveva già fatto 'Lezioni di cioccolato') Cupellini non sembra aver patito la presenza di un attore come Servillo nel cast. Il perché lo spiega lo stesso attore: "Mi affido moltissimo al lavoro del regista, so apprezzarne le qualità, anzi chiedo di essere diretto. Voglio anche il confronto ed è la ragione per cui cerco sempre di lavorare con persone con cui condivido orizzonti umani e un profilo artistico e intellettuale. E' il motivo per cui non mi avete ancora visto, lo dico con molta modestia senza giudicare gli altri, in un film commerciale. Se mi dirigessi da solo la relazione con il regista sarebbe poco interessante".

Articlolo scritto da: Adnkronos