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Calcio, Mourinho nei guai

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ROMA – I veleni di questo finale di Campionato arrivano in un'aula giudiziaria. Dopo essere stato deferito dalla Figc per le frasi dette sulla Roma, l'allenatore dell'Inter Josè Mourinho è stato denunciato da un cittadino di Saronno che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in cui si ipotizza il reato di istigazione alla violenza.
La denuncia arriva da Paolo Bocedi, presidente dell'associazione 'Sos Italia Libera'- Associazione nazionale antiracket e antiusura, che al quotidiano "La Provincia di Como" ha riferito di essere rimasto "sconcertato" dalle frasi pronunciate dallo Special One dopo la finale di Coppa Italia vinta contro i giallorossi.
Durante la conferenza stampa, infatti, il tecnico nerazzurro aveva affermato che la Roma avrebbe potuto corrompere il Siena con il denaro risparmiato per il premio-partita.
Secondo l'avvocato di Bocedi nelle affermazioni di Mourinho e' ravvisabile quanto ''previsto dall'articolo 656 del codice penale'', che punisce chiunque ''pubblichi o diffonda notizie false, esagerate e tendenziose per le quali possa essere turbato l'ordine pubblico''. Bocedi ammette di essere tifoso juventino ma assicura che la sua fede calcistica non c'entra niente.
Intanto continua far discutere il futuro dell'allenatore nerazzurro, dato sempre più ormai in partenza per Madrid sulla panchina del Real. "Quello che scrivono e cioe' che ho un piede mezzo in Spagna e mezzo qui a Milano e' falso" dice Mourinho. Che poi però, in una lunga intervista escusiva al settimanale 'Panorama', spiega: "Ho allenato una grande in Inghilterra. Alleno una grande in Italia, allenero' una grande in Spagna".
"Ho vinto tutto in tre paesi", prosegue Mourinho nell'intervista, "non mi manca niente. Pero' mi fa ridere quando sento alcuni presidenti che mi paragonano ai loro allenatori che non hanno vinto neanche una coppa di Toscana o Reggio Calabria". L'allenatore dell'Inter dice che c'e' una cosa che non gli piace dell'Italia: "L'ipocrisia del calcio. Gente che viene da me, mi da' una pacca sulla spalla, mi fa un sorriso e mi dice: 'Sei il migliore, sei un grande, avanti cosi''. Poi appena possono mi attaccano. Mi chiedono addirittura un autografo, una foto con loro e poi cambiano di colpo. A me non piace tutto questo. Lo fanno anche alcuni allenatori".

Articlolo scritto da: Adnkronos