Arezzo – Dichiarazione del consigliere comunale Stefano Baldi: «Esiste un problema “sanità” ad Arezzo? Se guardo a livello politico pare di no. Infatti, nei Consigli Comunale e Provinciale siedono medici che, a mia memoria, mai sono intervenuti sulle problematiche o inefficienze del sistema sanitario locale. Se invece mi sposto fra i “normali cittadini”, ovvero l’utenza giornaliera del servizio, non posso non considerare le tantissime segnalazioni di mal funzionamento che mi giungono in qualità di consigliere comunale.
L’avvento del nuovo direttore generale era stato da tutti salutato come il nuovo capitolo dell’efficienza dell’apparato sanitario. In realtà, se da un lato assistiamo a un incremento dell’attività di comunicazione giocoforza auto-referenziale, dall’altro assistiamo, ad esempio, al peggioramento delle prestazioni e all’insopportabile fenomeno degli interventi specialistici e dei tempi di attesa delle visite specialistiche. Per quanto riguarda il primo esempio cito i dati sul tumore alla mammella: con la precedente direzione ne venivano operati 300 all’anno, adesso non si arriva a 70. Per quanto riguarda il secondo, non ci sembra che possa essere sopportabile per i singoli pazienti, dover attendere da 400 a 500 giorni per una ernia o una colecisti. Tutto questo provoca una migrazione fuori provincia se non fuori regione, fenomeno che si ripercuote negativamente sulle tasche dei cittadini, costretti a sostenere le considerevoli spese di trasporto, oltre che sui bilanci della Asl aretina che incamera debiti nei confronti delle altre unità sanitarie. Negli ultimi tre anni questo passivo è arrivato a 20 milioni di euro.
È evidente che siamo dinanzi a una mammella generosa alla quale molti si attaccano. Questo tuttavia non deve diventare la ragione perché il mondo sanitario aretino diventi l’ennesima casta di intoccabili.»