Home Politica Arezzo disegna il suo futuro di città della musica

Arezzo disegna il suo futuro di città della musica

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AREZZO – Simbolico passaggio di consegne, questa mattina, tra il professor Francesco Luisi e il professor Pasquale Macrì. Quest’ultimo ha lasciato la sua carica di consigliere comunale ed è ora Presidente della Fondazione su nomina del Sindaco Giuseppe Fanfani. Il professor Luisi, che aveva sollecitato l’avvicendamento, rimane comunque nella Fondazione con l’incarico di Sovrintendente: “continuerà a dirigere l’evento polifonico – ha affermato il Sindaco – con la saggezza e l’esperienza che gli sono proprie”. La scelta del nuovo Presidente è stata determinata “dalla sua grande esperienza come musicologo, amante dell’arte in tutte le sue forme e uomo capace di gestire situazioni importanti”.
Il Presidente Macrì ha sottolineato come “questa amministrazione comunale abbia fatto molto per gettare le basi delle ricostruzione dell’identità cittadina”. Un percorso che non può non partire dalla figura di Mecenate: “Arezzo è la sua città e Mecenate ha compreso per primo che l’arte ha bisogno di risorse da destinare a progetti culturali”. Macrì ha delineato Arezzo quale “città per ogni tipo di musica”. Quindi non solo Polifonico anche se questa manifestazione rimane centrale: “in questi anni – ha sottolineato Luisi – abbiamo accreditato la Fondazione a livello nazionale ed europeo. E’ stato tenuto alto il livello del Concorso, della scuola di specializzazione per direttori di coro e di tutte le attività collaterali. L’obiettivo è adesso quello di elevare il Guidoneum al livello del Mazarteum di Salisburgo”.
Con eventi ma anche con strutture. “Intendiamo trasferire il Liceo Musicale in piazza Grande – ha annunciato il Sindaco Fanfani. Quindi trasformare la ex Sala di Corte d’Assise nella prima Sala Concerti di Arezzo, far iniziare a settembre i lavori nel teatro Petrarca, riaprire la Sala di Sant’Ignazio e creare la Sala Esposizione in quella che era la sala per le udienze del Tribunale di Arezzo. Strutture, q ueste, nel cuore della città alle quali si aggiungeranno quelle esterni quali il Teatro Tenda e l’auditorium del nuovo Centro Affari”.
Un futuro pieno di note, quindi, che potrà dare spazio – come ha sottolineato il professor Claudio Santori – ai musicisti e ai gruppi aretini. In modo particolare all’Orchestra sinfonica e a quella da Camera.
Infine un tocco anche alla toponomastica. Pasquale Macrì ha proposto di modificare il nome della piazza e della via Guido Monaco in Guido d’Arezzo.