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Roma trema dopo la seconda violenza sessuale

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ROMA – Potrebbe essere uno stupratore seriale, l'uomo che ha aggredito e violentato nel garage della sua abitazione una 21enne in zona Tor Carbone (Ardeatina), alla periferia sud della Capitale. Una persona di cui la polizia avrebbe già un identikit.

La giovane, una studentessa universitaria, stava rientrando a casa attorno alle 3 di notte quando, dopo aver parcheggiato l'auto nel garage della sua abitazione, è stata sorpresa alle spalle da un uomo con il volto coperto da un passamontagna che l'ha immobilizzata sotto la minaccia di un coltello, le ha coperto la bocca con lo scotch e l'ha violenta, per poi fuggire. La ragazza dopo essere stata soccorsa è stata ricoverata presso l'ospedale Sant'Eugenio di Roma.

La Squadra Mobile della Questura di Roma ha tracciato un identikit: si tratterebbe di un uomo tra i 30 e i 40 anni, dell'altezza di 1,75 mt, con accento romano. La descrizione fornita dalla studentessa non sarebbe lontana da quella che aveva tracciato la donna aggredita nella zona della Bufalotta lo scorso 4 giugno. Anche in quel caso lo stupratore aveva il volto coperto da passamontagna e parlava italiano.

Preoccupato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno che, esprimendo in una nota "tutta la mia solidarietà alla ragazza'', spiega come "una serie di similitudini molto forti con il precedente stupro ci portano a temere che a Roma potrebbe essere in azione uno stupratore seriale che si apposta nei garage e aggredisce ragazze indifese".

"Dunque non una persona che nasce dalle aree di degrado come avvenuto per precedenti stupri o che è connessa a bande criminali, ma una persona – ha detto Alemanno – probabilmente affetta da disturbi psichici che agisce in maniera seriale. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi, ma – ha aggiunto Alemanno che in giornata si è sentito con il Questore di Roma, Giuseppe Caruso – le similitudini tra questi due stupri, compiuti in due zone completamente diverse, sono fortissime e portano a escludere che si tratti di emulazione. L'impressione – ha continuato Alemanno – è che si possa trattare della stessa persona che opera in contesti territoriali diversi, ma con delle metodiche quasi uguali".

Per Alemanno si tratta di "un problema nuovo per la città di Roma, diverso da quello della sicurezza urbana che richiede anche teniche di indagini particolari''. ''Credo che agli inquirenti – ha proseguito Alemanno – debbano essere garantite tutte quelle forme di indagini che consentono di entrare nelle banche dati e fare raffronti per arrivare a individuare questo tipo di soggetti. Mi auguro che la magistratura metta gli inquirenti in condizione di fare questo tipo di indagini perché potremmo essere di fronte a un mostro e prima gli inquirenti riusciranno ad assicurare alla giustizia una persona del genere e minori saranno i rischi per altre donne".

Articlolo scritto da: Adnkronos/iGN