TEHERAN – Mohsen Rezaei, candidato conservatore alle elezioni presidenziali, e' attualmente il segretario del Consiglio per il Discernimento, uno dei piu' importanti organi costituzionali iraniani. E' stato per sedici anni (1981-1997) il comandante del corpo dei Guardiani della Rivoluzione (Sepah-e Pasdaran), svolgendo un ruolo chiave durante la guerra Iran-Iraq. Conservatore e pragmatico e' uno dei primi comandanti delle forze armate che, alla fine degli anni Novanta, ha lasciato l'incarico militare per occuparsi direttamente di politica.
Dopo di lui infatti diversi generali dei Guardiani della Rivoluzione e dell'Esercito Nazionale lo hanno imitato, abbandonando i propri posti di comando. In seguito Rezaei si e' specializzato in economia e nel 2001 ha ottenuto il titolo di dottore di ricerca. Il suo programma elettorale verte principalmente sulle seguenti tematiche: le privatizzazioni, la separazione dell'economia dalla politica, un profondo cambiamento dell'indirizzo di politica internazionale e la promozione della meritocrazia.
Rezaei critica l'operato del governo del presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad, considerandolo inefficiente soprattutto sul piano delle politiche economiche.
"E' soltanto con un'economia libera e non statalista che – secondo Rezaei – sara' possibile aumentare l'occupazione e combattere l'inflazione". Un altro tema sul quale il candidato conservatore pone l'accento e' la politica estera. Con la sua esperienza di protagonista della guerra Iran-Iraq, ritiene le conseguenze di eventuali conflitti gravissime per la popolazione e promette dunque, qualora diventasse presidente, di riformulare le relazioni internazionali, creando piu' spazio di dialogo anche con gli Stati Uniti.
Per quanto riguarda invece la politica interna, Rezaei e' il primo promotore di un governo di coalizione. In proposito sottolinea che "lo scenario politico non e' piu' suddiviso semplicemente in due grandi blocchi omogenei, riformista e conservatore, ma che all'interno di ognuno di essi vi sono ormai diverse ramificazioni". Pertanto, "e' giunto il momento di formare una coalizione che raduni tutte le personalita' utili, per capacita' e competenza, alla formazione del nuovo governo".
Rezaei enfatizza la meritocrazia e il pluralismo politico e vorrebbe modificare il sistema elettorale al fine di favorire la formazione di un governo, magari eterogeneo, ma "competente". Rezaei, che rappresenta l'ala 'progressista' dello schieramento conservatore, gode dell'appoggio di una parte, seppur minoritaria, dei 'principalisti' delusi dal governo di Ahmadinejad e dal partito conservatore 'Tose'eh va Edalat' (Sviluppo e Giustizia).
Anche alcuni teologi quali l'ayatollah Movahhedi Kermani (uno dei fondatori del partito 'La societa' del clero combattente') hanno manifestato il proprio appoggio per la candidatura dell'ex comandante dei Guardiani della Rivoluzione.
I sondaggi, pero', indicano Rezaei all'ultimo posto con un consenso molto basso, pari ad appena il 3%. Rimane la constatazione che Rezaei e' una delle piu' influenti personalita' politiche iraniane e la sua candidatura rappresenta comunque una spaccatura all'interno del fronte conservatore e tende ad attirare quei delusi nei confronti del governo Ahmadinejad che pero' non vogliono confluire verso i candidati riformatori.
Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki