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“Petrarca e l’identità aretina fra Ottocento e Novecento”

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“Petrarca e l’identità aretina fra Ottocento e Novecento”

E’ imminente l’uscita degli atti della giornata di studio “La figura di Petrarca nell’Arezzo dell’Otto-Novecento”, svoltasi in occasione del settimo centenario della nascita del poeta, per iniziativa della Società storica aretina e del Liceo classico “Petrarca”. Il libro viene pubblicato presso la casa editrice Edifir, con il contributo degli Assessorati alla cultura della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Arezzo, oltre che dell’Accademia Petrarca e dell’Atam (Azienda territoriale arezzo mobilità).
Curato da Luca Berti, il volume si intitola Petrarca e l’identità aretina fra Ottocento e Novecento e vede la luce come primo numero della collana “Studi di storia aretina”. L’intenzione è quella di mettere a fuoco le motivazioni storiche e le tappe salienti del processo socio-culturale attraverso cui, a partire dal primo Ottocento, la città di Arezzo ha rivendicato con successo i natali del poeta dinanzi al resto dell'Italia, tanto che da allora la sua figura diviene uno degli elementi portanti della rinnovata identità cittadina.
Le 256 pagine del libro (24 fuori testo, molte delle quali con immagini a colori) accolgono undici saggi di studiosi aretini. Apre il volume la comunicazione con cui Giovanni Galli ricostruisce il contesto culturale che porta alla decisione di intitolare nel 1828 a Petrarca l’Accademia aretina. Segue un’accurata sintesi di Antonio Bacci dei numerosi studi volti, fino ai giorni nostri, ad individuare con precisione la casa natale del poeta, non senza divergenze di opinione fra gli studiosi. Si passano poi in rassegna le nuove realizzazioni aretine intitolate al nome di Petrarca nel corso del XIX secolo: il Teatro (Alfredo Grandini), il Liceo (Giampiero Giugnoli, attuale preside della scuola), la via e la piazza, quest’ultima mai realizzata (Paola Magrini e Roberto Calussi), la Società ginnastica (Vittorio Dini). Nel prosieguo Claudio Santori riferisce sugli spunti petrarchiani presenti nella ‘letteratura aretina’ dell’Ottocento e Liletta Fornasari ricostruisce l’evoluzione delle rappresentazioni iconografiche del poeta. A seguire Michele Loffredo racconta le lunghe e complicate vicende che portarono alla realizzazione del grande monumento innalzato al poeta nei giardini del Prato nel 1928, mentre Giorgio Sacchetti analizza il ruolo che la figura di Petrarca svolge nell’ideologia nazionalista. Completa l’opera il saggio in cui Luca Berti descrive i festeggiamenti petrarcheschi svoltisi ad Arezzo nel 1891, nel 1904 e nel 1928 e il modo in cui il poeta entra stabilmente a far parte dell’identità aretina.
Il libro, che si chiude con l’indice dei nomi curato da Raissa Athena Lisi, sarà presentato nel corso della prossima primavera nell’aula magna del Liceo classico, in cui si svolse nel 2004 la giornata di studio.