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Le ‘sensibili energie’ dell’arte contemporanea

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Le ‘sensibili energie’ dell’arte contemporanea

AREZZO – S’inaugura venerdì 18 dicembre alle 17.30 alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Arezzo (piazza San Francesco, 4) la mostra “Sensibili energie”, a cura di Giovanna Uzzani e Alberto Salvadori. L’esposizione resterà aperta fino al 28 febbraio 2010, eccetto 25 dicembre e 1° gennaio, con orario 10.00-18.30 (ingresso 5 euro, ridotto 3). La mostra è organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Arezzo con il contributo di Coingas SpA. Il catalogo con riproduzioni a colori (pp. 128, € 18) è edito da Polistampa.
“Abbiamo intrapreso un percorso con Coingas – ha dichiarato l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo Camillo Brezzi – che culmina con la produzione di questa grande mostra con importanti artisti e pezzi provenienti da biennali, bella da vedere per restare perfino esterrefatti di fronte ad alcune opere. Di questo percorso sopra accennato, fa parte anche l’altra mostra alla Sala Sant’Ignazio dedicata alla Bastanzetti fra storia e futuro visto che la ex fonderia diventerà nei progetti dell’amministrazione comunale la Casa dell’Energia”.
“Coingas – ha sottolineato il presidente Alberto Ciolfi – compie quest’anno 35 anni dalla sua costituzione e approfitta della ricorrenza per riflettere sul suo futuro. Per farlo trae ispirazione e passione dall’arte e dalla cultura. L’energia fa parte del business del nostro essere azienda ma più in generale si presenta come il tema dominante degli anni a venire. Ci sembra quindi logico portare un contributo in vista di una nuova consapevolezza collettiva basata sul risparmio energetico e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili”.
“Sensibili energie” si concentra su un nucleo di opere che, dagli anni ’60 del Novecento al presente, hanno variamente affrontato il tema dell’energia, della luce, dell’entropia, dell’uomo in rapporto all’energia. L’approccio a questi temi è suggerito dalla sensibilità individuale degli interpreti, ma anche dal clima degli anni, dal dibattito culturale, dal grado di attenzione per le tematiche ambientali, nella varietà delle loro manifestazioni. L’esposizione si sviluppa in due distinte sezioni, articolate rispettivamente nel primo e secondo piano della Galleria Comunale di Arte Contemporanea.
La prima sezione, curata da Giovanna Uzzani, comprende “Strutturazioni ritmiche”, nero cubo abitabile firmato nel 1963 da Gianni Colombo, protagonista dell’arte cinetica internazionale che si è sviluppata a partire dagli anni ’50 e ’60, e un “Achrome” del 1962 di Piero Manzoni, precursore e insieme rappresentante tra i più alti della tendenza poverista e concettuale italiana. È poi esposta la pittura “Viola rosso” di Carla Accardi, tra i maggiori esponenti dell’astrattismo italiano. Seguono la “Superarchitettura” dei gruppi Archizoom e Superstudio, celebri esponenti dell’architettura radicale, qui riprodotta in una fedele ricostruzione dal Centro Studi Poltronova sotto la direzione di Gilberto Corretti, e “Il giardino delle cose”, ambiente dal valore altamente estetico ed evocativo realizzato da Studio Azzurro.
La stessa Giovanna Uzzani ha definito questo primo piano “un dialogo fra generazioni di artisti che hanno riflettuto sul concetto di energia non soltanto nel significato corrente ma in senso lato: energia della luce ma anche energia del pensiero ed energia della gioventù”.
La seconda sezione, curata da Alberto Salvadori, è interamente dedicata ad artisti emergenti. Il lavoro di Andrea Caretto e Raffaella Spagna, “Food Islands”, riproduce un ecosistema nei suoi processi generativi. Emanuele Becheri, nel suo “Senza titolo #2”, ha filmato sull’acqua della laguna di Venezia la rifrazione di un raggio di luce che genera un’immagine in movimento. L’installazione di Luca Pozzi, “Schrödinger’s Cat Through Piero della Francesca Influence”, rende omaggio, con l’uovo di alluminio specchiato in levitazione, al grande maestro del Rinascimento. In “No, no place to sit” di Riccardo Benassi lo sgabello da pianoforte viene reinterpretato per generare una postazione di ascolto di nuova concezione, mentre l’opera “It’s blowing in the wind” di Giovanni Ozzola ci rimanda al mistero mai risolto dell’origine della vita, alla solitudine necessaria all’uomo per sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Alberto Salvadori: “intendiamo portare le persone ad attraversare un percorso che lavora molto sulle esperienze estetiche, concettuali e sensoriali. I lavori sono stati pensati specificamente per gli spazi di questa galleria e rimandano a concetti e temi legati alla architettura sostenibile, utopica, provocatoria, alle elaborazioni in 3 D, ai segnali luminosi fino all’omaggio a Piero della Francesca costituito dall’uovo a levitazione”.