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Iran, Ahmadinejad contro Usa e Gran Bretagna

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TEHERAN – Dopo il sabato di sangue, le autorità iraniane attaccano i Paesi occidentali per le critiche sullo svolgimento delle presidenziali del 12 giugno e la repressione delle proteste.

Mahmoud Ahmadinejad punta il dito contro Stati Uniti e Gran Bretagna. Il presidente iraniano ha esortato i due Paesi a rivedere le loro posizioni. "Tale approccio – ha affermato parlando dei dubbi sulla legittimità del voto – certamente non li farà entrare nel circolo dei Paesi amici della nazione iraniana".

Il ministro degli Esteri iraniano Manoucher Mottaki ha respinto le denunce di irregolarità e frodi. Il capo della diplomazia iraniana ha spiegato che entro la fine della settimana verrà annunciata un'inchiesta sulle denunce di frodi. "La possibilità di irregolarità e problemi organizzati e generali in questa elezione – ha assicurato – è vicina allo zero considerata la composizione della gente incaricata di far svolgere il voto". Anche Mottaki ha accusato la Gran Bretagna di interferenza nelle elezioni: "Abbiamo constatato un afflusso di persone provenienti dal Regno Unito in vista del voto".

Ancora più duro il presidente del Parlamento iraniano Ali Larijani che ha chiesto di rivedere le relazioni con Gran Bretagna, Francia e Germania alla luce delle "vergognose" dichiarazioni sulle elezioni e della loro scelta di schierarsi a fianco dell'opposizione.

Ieri Barack Obama aveva chiesto ''al governo iraniano di fermare tutte le azioni violente e ingiuste contro il suo stesso popolo''. Mentre oggi il capo della diplomazia di Londra David Miliband ha replicato a Mottaki respingendo le accuse: "Il tentativo del ministro degli Esteri Mottaki di trasformare la disputa tra iraniani sui risultati elettorali in una battaglia tra Iran ed altri Paesi è privo di fondamento". "Respingo categoricamente l'idea – ha proseguito – che i manifestanti in Iran siano manipolati o motivati da altri paesi. Il Regno Unito è deciso nel sostenere che sta al popolo iraniano scegliere il proprio governo". "Deploro pertanto – ha aggiunto il capo della diplomazia di Londra – la continua violenza contro coloro che stanno cercando di esercitare il proprio diritto di espressione".

Da parte sua, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha esortato le autorità iraniane a procedere ad un nuovo conteggio dei voti: ''La Germania – ha affermato in un comunicato – sta a fianco della gente in Iran che vuole esercitare il proprio diritto alla libertà di espressione e riunione. I diritti umani e civili devono essere totalmente rispettati".

Intanto non si ferma la mano dura delle autorità nei confronti degli oppositori. La figlia dell'ex presidente iraniano Akbar Hashemi-Rafsanjani e quattro suoi parenti sono stati arrestati per il loro coinvolgimento nelle proteste contro la vittoria di Ahmadinejad alle presidenziali del 12 giugno.

Continua anche il giro di vite nei confronti dell'informazione. Le autorità iraniane hanno ordinato al corrispondente a Teheran della BBC, Jon Leyne, di lasciare il paese entro 24 ore. Ordinata anche la chiusura dell'ufficio di Teheran dell'emittente satellitare 'Al Arabiya', con sede a Dubai.

Resta incerto, al momento, il bilancio delle vittime delle violenze che si sono verificate nel corso delle manifestazioni che si sono svolte sabato a Teheran. La tv di Stato iraniana ha parlato di 10 morti a seguito degli scontri tra agenti di polizia da una parte e "terroristi" e "insorti" dall'altra, attribuendo a questi ultimi anche l'incendio di due stazioni di benzina e di una moschea e l'attacco ad una postazione militare. Per la Cnn le vittime sarebbero 19, molto più alto il bilancio secondo altre fonti.

Oggi, ?per l'ottavo giorno consecutivo, i manifestanti sono tornati in piazza a Teheran per contestare il risultato elettorale. Video amatoriali, si legge sul sito di Cnn, hanno mostrato cortei di manifestanti che lungo una delle vie principali del centro della capitale intonavano slogan di protesta ("non abbiate paura, siamo uniti" e "morte al dittatore"). Una protesta è stata organizzata anche all'Università Azad di Teheran. Stando a quanto riferito da testimoni citati dalla Cnn, migliaia di agenti antisommossa sono stati dispiegati nelle strade della città. Molti i negozi chiusi.

Intanto, il governo italiano sta seguendo con particolare preoccupazione l'evoluzione della situazione in Iran, ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini. ''Siamo preoccupati e particolarmente addolorati per le violenze e la perdita di vite umane che esse stanno causando e chiediamo pertanto al governo iraniano di adoperarsi con urgenza per creare le condizioni per una composizione pacifica della crisi interna'', ha detto Frattini.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign