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Gas, Putin: sì a missione Ue. Osservatori in Ucraina

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KIEV – Ha preso il via oggi la missione dei primi otto osservatori inviati dall'Unione europea in Ucraina (saranno in totale 18) per verificare il flusso del gas proveniente dalla Russia e il suo transito verso i clienti europei. Lo ha confermato un portavoce di Ukrtransgas (la sussidiaria della Naftogaz che si occupa delle reti di distribuzione), Volodymyr Trikolich, precisando che gli osservatori hanno avviato il loro lavoro al quartier generale della compagnia ucraina che controlla i gasdotti, la Ukransnafta, per ispezionare gli strumenti per la misurazione dei volumi di gas in transito e gli archivi.

Saranno controllati inoltre i gasdotti in sei diversi punti lungo il confine fra Ucraina e Russia. Trikolich ha aggiunto che osservatori russi ''saranno i benvenuti'' per condurre le loro verifiche indipendenti.

Il capo della missione, il funzionario di alto livello della Commissione Ue Filip Cornelius, ha precisato che ci vorranno tempo e, altrettanto importanti, volontà politica da parte di Mosca e di Kiev, per il ripristino del flusso di gas all'Europa.

L'accordo sul mandato per la missione di osservatori internazionali è stato approvato dalla Russia. Il documento è stato sottoscritto alla presenza del premier russo, Vladimir Putin, e del presidente di turno dell'Ue, il premier ceco Mirek Topolanek.

Topolanek è a Mosca per cercare di risolvere la crisi. ''Rimarrà nella regione fino a che il gas non riprenderà a scorrere'' nei gasdotti che attraversano l'Ucraina, ha dichiarato il premier ceco. Putin da parte sua ha puntato il dito contro l'Ucraina, colpevole a suo dire di aver fatto degenerare la situazione. ''Malgrado tutti gli sforzi migliori nostri e dell'Unione europea per risolvere la crisi, questa si sta aggravando'', ha dichiarato il premier russo, accusando l'Ucraina di essere responsabile del ''peggioramento''. ''Ciononostante ci impegniamo per cercare di risolvere la situazione'', ha poi aggiunto Putin.

Nel frattempo, la Slovacchia sta acquistando gas dalla Polonia, la Serbia sta cercando aiuto da Germania, Austria e Ungheria. E la situazione più grave la devono affrontare gli altri Paesi importatori non Ue, Bosnia, Macedonia e Moldavia, che sono rimasti privi di riserve.

L'Ungheria e la Germania forniranno gas a Bosnia-Herzegovina e Croazia, oltre che alla Serbia. Il raggiungimento dell'accordo teso ad aiutare due dei Paesi non europei privi di riserve per fare fronte alla chiusura dei rubinetti da parte di Mosca è stato annunciato dal ministro dell'Energia ungherese, Csaba Molnar.

Mentre il gas delle riserve di Kiev sarà inviato a Bulgaria e Moldavia. Stando a quanto annunciato dal presidente ucraino Viktor Yushchenko, i due Paesi riceveranno 2 milioni di metri cubi di gas al giorno a partire da oggi.