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Da lunedì in funzione una nuova Risonanza Magnetica al San Donato

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Da lunedì in funzione una nuova Risonanza Magnetica al San Donato

AREZZO – Lunedì prossimo entra in funzione la nuova seconda Risonanza Magnetica dell'ospedale San Donato di Arezzo. Il nosocomio principale della nostra provincia, dall'ottobre scorso ha dovuto operare con una sola macchina, proprio per consentire la sostituzione della vecchia apparecchiatura utilizzando lo stesso bunker operativo. Un disagio forte per i cittadini che da lunedì avranno però a disposizione una macchina di ultimissima generazione da 1,5 Tesla (la precedente era da 0,5 Tesla), in grado di fornire immagini con dettagli più precisi, particolarmente utili per studi sul sistema vascolare, addome ed encefalo.
A fianco di questa struttura, costata un milione e mezzo di euro, resta in piena attività l'altra Risonanza Magnetica anch’essa da 1,5 Tesla. Complessivamente le due apparecchiature garantiranno un’attività lavorativa per un terzo al servizio delle urgenze e delle richieste interne ospedaliere (utenti ricoverati o giunti al Pronto Soccorso), e per due terzi nella risposta alle richieste programmate giunte dall'esterno (medici di famiglia e specialisti).
Nel primo caso l’attesa è minima: da poche ore per le richieste urgenti ad alcuni giorni per i pazienti ricoverati. Discorso diverso per quanto riguarda invece le richieste che arrivano dall'esterno. Liste che nonostante il gran lavoro di medici, tecnici, e infermieri arrivano a 80-90 giorni per un esame al torace o all'addome, e salgono a 120 giorni in Valdarno e a 170 ad Arezzo per un esame articolare. Siamo, è bene ricordarlo, nell'ambito di esami programmati e non urgenti, ma i tempi sono elevati nonostante la mole di esami che vengono eseguiti: ad Arezzo 8.000 all'anno, in Valdarno poco meno di seimila all'anno. Ad Arezzo la Risonanza Magnetica svolge attività anche per gli esami diagnostici di neuroradiologia.

La radiologia della Usl sta aumentando notevolmente anche le capacità di risposta alle richieste di un altro esame da eseguire con macchine cosiddette “pesanti”: la TAC.
Ormai l'Azienda è arrivata ad avere sei TAC operative, oltre alla PET-TAC del San Donato che va ad integrare gli eventuali fermi macchina per manutenzione e/o guasto. Due TAC ad Arezzo, e le altre ognuna negli altri quattro ospedali delle quattro vallate. In Valdarno è in procinto di arrivare una seconda TAC di ultima generazione, di quelle a 16 slide. Anche per la TAC siamo a numeri di esami eseguiti altissimi. E mentre cresce l'offerta con macchine più potenti e nuove attivazioni, aumentano anche le richieste. Al San Donato dal 2005 si oscilla dai 20.000 ai 22.000 esami annui. In Valdarno da 9.000 a 10.000. In Valtiberina erano 1.300 nel 2.005, sono giunte a 4.800 nel 2.008. In Valdichiana la TAC è entrata in funzione a giugno 2.006 e nel 2.008 ha toccato quota 3.500 esami. In Casentino la TAC è entrata in funzione a dicembre del 2.008. Il totale annuo più recente (2008) ci dice che in 12 mesi si sono eseguite la bellezza di 40.000 TAC. In questo caso abbiamo una articolazione diversa per quanto riguarda le attese. Praticamente nulle per gli utenti ricoverati e per le urgenze (un terzo del totale). Per le richieste che arrivano dall'esterno siamo di fronte a grandi differenze. Per le TAC relative al cranio, allo scheletro e in genere al sistema articolare, l'attesa è di 7 giorni a Sansepolcro ed a Bibbiena, si sale a 21 giorni a Cortona, tra i 20 e i 60 giorni ad Arezzo, 99 giorni in Valdarno. Per le TAC al torace e all'addome, sono 20/22 i giorni di attesa per La Fratta e Sansepolcro, 70/84 per Arezzo, 108 per il Valdarno.

E' chiaro che per la struttura di radiologia disseminata nelle cinque zone della provincia, si tratta di un lavoro immane. Un gruppo di 32 medici, un centinaio di tecnici e circa 20 tra infermieri professionali ed Oss, che oltre a Risonanze Magnetiche e TAC hanno garantito ecografie, radiografie tradizionali ed esami senologici per un numero complessivo di circa 320.000 esami/anno.
Una provincia, la nostra, in cui la richiesta è particolarmente elevata (terzi in Toscana dopo Firenze e Pisa dove hanno sede anche le aziende universitarie) e la risposta altrettanto importante, ma che comporta in certe aree e in certe zone un accumulo nelle attese.