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Arriva la scuola antisismica della Toscana per l’Indonesia

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FIRENZE – Bambu', legno e mattoni. E' un mix di materiali quello che caratterizza la costruzione della nuova scuola e del centro multifunzionale realizzato grazie ad un progetto di cooperazione di cui e' capofila la Regione Toscana nell'isola di Nias nel nord dell'Indonesia.

Si tratta di un complesso di 3 edifici, per un totale di circa 1.000 metri quadri di superficie coperta. Il costo complessivo e' di 824.980 euro (748. 480 a carico del programma APE dell'Ue, 58.500 della Regione Toscana e 18mila della Rete delle Regioni).

La Toscana ha recentemente stanziato altri 20mila euro per gli arredi scolastici. La scuola potra' essere utilizzata da 250 alunni delle elementari, suddivisi in 6 classi. Fuori dall'orario scolastico potra' essere utilizzata anche come centro di formazione professionale. Inoltre potra' svolgere fun zioni di pronto soccorso e di protezione civile in caso di necessita'.

''E' questo il frutto tangibile della cooperazione – sottolinea l'assessore regionale Marco Betti – avviata dalla Regione Toscana insieme alla Rete delle Regioni e con la collaborazione del centro interuniversitario ABITA dell'Universita' di Firenze e della Ong Medina subito dopo la Tsunami del dicembre 2004''.

La scuola sara' inaugurata ufficialmente il 23 febbraio, nel corso della missione istituzionale guidata dall'assessore Betti che si trova gia' in Indonesia. La cerimonia della ''consegna delle chiavi'' avverra' alla presenza del Governatore della provincia di Nord Sumatra, nella cui giurisdizione si trova l'isola di Nias.

''Il progetto all'interno del quale e' stata realizzata la scuola – sottolinea l'assessore Betti – si intitola 'Diffusione di tecniche di costruzione sostenibili ed anti-sismiche e di best -practises p er la ricostruzione nell'isola di Nias' e rappresenta un esempio di multifunzionalita'. Gia' in occasione dei lavori infatti le strutture sono state occasione per corsi di formazione professionale per 400 persone nel settore dell'edilizia. Il progetto e' servito inoltre a recuperare know how per tecniche di edilizia sostenibile e antisismica, che ora verra' diffusa su larga scala, cosi' come le tecniche di riciclaggio delle materie prime, l'approvigionamento di energia da fonti rinnovabili, la gestione sostenibile delle risorse idriche e dei rifiuti''.