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Usa, una dozzina i raid ‘top secret’ contro al Qaeda

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WASHINGTON – Sono una dozzina i raid segreti condotti, dal 2004 ad oggi, dalle forze armate americane contro la rete di al Qaeda in Siria, Pakistan, Somalia e altri Paesi. Attacchi assolutamente 'top secret', compiuti sulla base di un ordine, anch'esso segreto, firmato nel 2004 dall'allora segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, con l'approvazione del presidente George Bush.

A rivelarlo, sulla base di informazioni fornite da alcuni alti funzionari della Cia e delle forze armate americane, è il New York Times. L'ordine identificava 15-20 paesi – fra cui la Siria, il Pakistan, lo Yemen, l'Arabia Saudita e diversi altri stati del Golfo – in cui si riteneva che vi fossero basi di al Qaeda. Veniva invece escluso dalla direttiva l'Iran.

Una di queste operazioni, riferisce una fonte della Cia, fu compiuta nel 2006 quando una squadra dei Navy Seals effettuò un raid contro una serie di edifici usati da presunti militanti nella regione tribale pachistana del Bajaur. L'intera missione, ripresa dalla telecamera posizionata su un aereo senza pilota Predator, fu stata seguita in diretta dal Centro antiterrorismo nel quartier generale della Cia in Virginia. Anche il raid americano in Siria dello scorso ottobre, che ha provocato forte tensione fra Washington e Damasco, faceva parte di queste operazioni.

Fin dall'inizio della guerra in Iraq, scrive il quotidiano, gli uomini delle 'Special Operations' hanno condotto diversi raid oltrefrontiera e almeno una dozzina di altre operazioni sono state invece annullate perché considerate troppo rischiose, basate su prove incerte o diplomaticamente esplosive.

L'ordine di Rumsfeld, chiamato 'Al Qaeda network exord', ha permesso di sveltire il processo di approvazione per interventi militari al di fuori delle zone di guerra ufficiali, per i quali in passato il Pentagono aveva bisogno di un'autorizzazione missione per missione. Tuttavia, per alcune missioni, è rimasto necessario il via libera ad alto livello. Gli obiettivi in Somalia, ad esempio, dovevano avere l'approvazione almeno del segretario alla Difesa, mentre per Siria e Pakistan, era necessaria l'autorizzazione del presidente degli Stati Uniti.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign