ROMA – Il gruppo di turisti stranieri, tra cui 5 italiani, rapiti ad Assuan nel sud dell'Egitto, potrebbero essere stati rilasciati dai loro rapitori. Lo riferiscono alcune fonti riprese dalla tv araba 'al-Jazeera'. La tv del Qatar riferisce, però, di voci contrapposte circa la sorte dei turisti stranieri. Secondo alcune fonti sarebbero ancora in corso le trattative per ottenere la liberazione e i rapitori avrebbero richiesto un riscatto di circa 6 milioni di euro. La seconda informazione riguarda la possibilità che gli 11 siano stati già rilasciati e che stiano percorrendo a piedi una strada montuosa per giungere all'aeroporto di Abu Sinbal. Secondo questa versione dei fatti, la sicurezza sudanese avrebbe avvertito quella egiziana della liberazione del gruppo di turisti che, dopo essere stati derubati di denaro, telecamere e altri beni, sarebbero ora liberi di raggiungere l'Egitto a piedi.
Il ministro del Turismo egiziano, Zuheir Gharan, nel corso di un'intervista in diretta con 'al-Jazeera', senza smentire né confermare la notizia del rilascio, ha affermato: ''Gli stranieri rapiti si trovano in territorio sudanese. Non ne siamo sicuri, ma riteniamo che siano a Kfur Talh, in Sudan". "Al momento ci sono contatti con loro, non da parte delle autorità egiziane ma di alcuni agenti di turismo – ha aggiunto – Non sappiamo con esattezza chi siano i rapitori".
"Noi abbiamo letto la notizia del rilascio su Internet – dice all'ADNKRONOS Giuseppe Paganelli, fratello di Lorella, una delle rapite che risiede in provincia di Torino – ma dalla Farnesina non abbiamo ricevuto alcuna notizia a questo riguardo, sappiamo soltanto che stanno bene".
Dunque la Farnesina "sta verificando" la notizia della liberazione. A quanto apprende Adnkronos International, gli italiani sono Lorella Paganelli, 49 anni, Giovanna Quaglia, 52, Walter Barotto, 68, Mirella De Giuli, 70, Michele Barrera, 71. Uno sarebbe di Torino mentre gli altri risiederebbero nella provincia. E non sarebbero partiti con un tour operator italiano ma di altra nazionalità, forse tedesco.
Gli altri stranieri sono 5 tedeschi e un romeno. Con loro, riferiscono i media del Cairo, sono stati rapiti anche 8 egiziani. Tra questi, secondo l'agenzia di stampa Mena, 2 guide turistiche, 4 autisti, il proprietario del tour operator che ha organizzato il viaggio ed un ufficiale di polizia che faceva da scorta.
Gli undici turisti e i loro accompagnatori egiziani si trovavano a bordo di quattro veicoli per un safari nell'area di Kark Talh, nei pressi del confine tra l'Egitto e il Sudan, quando sono stati rapiti da un commando di 4 uomini armati, nel weekend, dopo aver sconfinato per errore in territorio sudanese.
Si ritiene che siano stati proprio dei sudanesi provenienti dal Darfur a rapire gli 11 turisti. Lo ha dichiarato ad 'al Arabya' la moglie tedesca del proprietario dell'agenzia di viaggi che aveva organizzato il tour. E' stata proprio una telefonata che l'uomo è riuscito a fare sabato mattina presto – ha raccontato ancora la moglie – a lanciare l'allarme sul rapimento. Nella telefonata, ha detto la donna, il marito le ha riferito che i rapitori non facevano parte di un'organizzazione terroristica ma chiedevano solo un riscatto. Gli ultimi contatti telefonici con il coniuge risalgono a sabato sera.
In merito al rapimento, il Comitato per la Sicurezza della Repubblica riceverà informazioni dal Direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis) Gianni De Gennaro, la cui audizione è prevista domani alle 9.30 a San Macuto.
Una nota del Quirinale fa intanto sapere che ''il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, segue con viva preoccupazione e forte senso di solidarietà'' la vicenda del rapimento. Mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo denominato 'atti relativi modello K'. Per il momento è contro ignoti e non è stata fatta nessuna ipotesi di reato.
Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki/Ign