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Tapiro d’oro a Luciano Moggi

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Tapiro d’oro a Luciano Moggi

Ieri sera, venerdì 21 novembre 2008, a Striscia la Notizia, Valerio Staffelli consegna il tapiro d’oro a Luciano Moggi per i 6 anni di condanna chiesti nell’ambito di calciopoli, al processo Gea.
L’ex dirigente juventino in un primo momento visibilmente arrabbiato abbandona Staffelli dicendo: “Non mi rompere, lasciami stare, non ho voglia di scherzare, lasciatemi perdere”.
L’inviato di Striscia, torna poi sulle tracce di Moggi, che, calmatosi, in merito alla richiesta di condanna dichiara: “Un conto è la richiesta, un conto quello che poi decide il tribunale. Ritengo di aver pagato queste cose. La mia era una difesa della Juventus e quando davano rigori che non c’erano o quando espellevano giocatori, io sapevo come difendermi. Probabilmente ho pagato per questo. Litigavo con chi dovevo litigare, nel modo giusto e nella maniera da potersi far sentire e in questo modo la Juventus era protetta. Moggi aveva poche colpe in quello che succedeva: erano errori prima e sono errori adesso. I complotti che c’erano prima ci sono anche adesso, se li vogliamo chiamare complotti”.
Continua: “Il problema non è l’errore arbitrale intanto vince sempre la squadra più forte. Nel caso dell’Inter dell’anno scorso, se non c’erano così tanti errori, che guarda caso sono capitati a favore dell’ Inter, era facile che vincesse la Roma il campionato”.
Parlando dell’ attuale mondo del calcio conclude: “Io non mi interesso più di calcio e non ho mai avuto un tariffario degli arbitri. Da quando sono andato via sono successe più cose in 5 anni che ci sono stato”.