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Nel faccia a faccia tv sulla crisi economica vince Obama

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Nel faccia a faccia tv sulla crisi economica vince Obama

WASHINTON – Economia, economia e ancora economia. È stato interamente incentrato sulla drammatica crisi finanziaria che si sta diffondendo dall'America al resto del mondo il secondo duello elettorale tra John McCain e Barack Obama (nella foto) svoltosi a Nashville, nel Tennessee, la notte scorsa. Un duello che, nonostante l'acceso scambio di colpi, anche bassi, tra i due avversari della vigilia, non è stato invece occasione di scambio di accuse reciproche e attacchi personali.

McCain, sceso in campo ieri notte nell'arena della Belmont University di fronte a 80 elettori che hanno rivolto domande ai candidati in una situazione di netto svantaggio con i sondaggi nazionali e locali che registrano una costante ascesa di Obama, ha scelto di non attaccare il democratico per i suoi legami con l'ex militante estremista William Ayers, o l'immobiliarista Tony Rezko o il reverendo Wright.

E ha preferito cercare l'affondo con quello che la sua campagna ha chiamato pomposamente il "McCain resurgence plan" (il piano di resurrezione), che prevede che il Tesoro acquisti, utilizzando parte dei 700 miliardi stanziati per il bail out, le ipoteche delle famiglie che rischiano di perdere la casa, rinegoziando "mutui più accessibili a tasso fisso". Ma, stando ai primi sondaggi a caldo, non è riuscito a invertire il trend favorevole all'avversario.

Stando ai sondaggi condotti dalle reti televisive americane Cnn e Cbs, con la vittoria di Barack Obama.

Il candidato democratico per tutto il dibattito ha ricordato che le cause della crisi economica che sta affrontando il Paese sono da cercarsi nella politica economica, fondata sulla deregulation e la mancanza di disciplina fiscale, portata avanti per otto anni da George W. Bush e che McCain continuerebbe alla Casa Bianca.

Una dottrina, ha detto Obama, che prevede che "si rimuovano tutte le regole, le protezioni per i consumatori, lasciando che il mercato lasciato libero e selvaggio ci dia benefici a tutti: non ha funzionato così – ha concluso il senatore – ed ora dobbiamo intraprendere delle azioni decise".

McCain ha cercato, per contro di distanziarsi da Bush, criticando in più occasioni il presidente e il vice presidente Dick Cheney, e rivendicando il suo spirito indipendente e il suo curriculum bipartisan che lo ha portato a lavorare così tante volte con i senatori democratici. Ed ha anche ricordato come lui abbia bocciato il piano energetico di Cheney – "carico di benefici e miliardi per le compagnie petrolifere – che invece è stato approvato da Obama, chiamato – con una caduta di stile – "quello là".

Ma i tentativi persuasivi di McCain non hanno fatto breccia nella magioranza degli americani. Il 54% del campione scelto da CNN/Opinion Rsearch Corp per il sondaggio ha indicato nel senatore dell'Illinois il 'vincitore' del dibattito. Per il 30% è stato invece il candidato repubblicano a dominare il rivale. L'inchiesta è stata realizzata telefonicamente alla fine del confronto su un campione di 675 americani adulti che hanno seguito il dibattito.

Ed Obama è in vantaggio sul rivale anche secondo i 516 'uncommitted voters' – ossia i votanti che non hanno ancora deciso per chi votare o affermano di poter ancora cambiare idea – interpellati per l'inchiesta realizzata da 'CbsNews'/Knowledge Networks subito dopo il dibattito. Il sondaggio ha rivelato che il 40 per cento del campione ha attribuito la 'vittoria' del dibattito a Obama, mentre il 26 per cento a McCain. Per il 34 per cento si è trattato sostanzialmente di un pareggio.

Diversi i risultati ottenuti da Fox News che, invece di utilizzare un campione rappresentativo, ha invitato i telespettatori a inviare messaggi in cui esprimevano la loro opinione sull'andamento del confronto. Così, per l'86 per cento dei telespettatori che ha scelto di partecipare, è stato John McCain a dominare il dibattito, mentre a favore di Obama si è espresso solo il 12 per cento.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign