Home Nazionale Emirati, ‘Pronti a investire in Italia se se cambieranno le leggi’

Emirati, ‘Pronti a investire in Italia se se cambieranno le leggi’

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ROMA – Un'economia forte e il sostegno degli Emirati agli imprenditori che operano in loco fanno sì che la borsa di Dubai continui a mostrare indici positivi nonostante la crisi finanziaria globale.

A spiegare ad AKI – Adnkronos International la ricetta di tale successo è Rashed al-Habtoor (nella foto), il più noto costruttore di grandi progetti a Dubai tra cui l'hotel La Vela Burj al-Arab, a Roma per presentare 'High Goal', suo film sul polo.

''Dubai ha una forza economica molto importante – ha detto l'imprenditore, diventato simbolo dello sviluppo economico e del boom turistico registrati negli Emirati negli ultimi anni – e viene applicata una politica da parte del governo degli Emirati e del governatorato di Dubai di sostegno agli uomini d'affari che operano in città. Noi non abbiamo subito i problemi economici nello stesso modo che stanno invece affliggendo gli Stati Uniti e l'Europa''.

Ma è proprio all'Europa, e in particolare all'Italia, che al-Habtoor guarda con interesse. ''L'Italia è un Paese importante e ha molti settori che attraggono gli uomini d'affari – dichiara -, ma purtroppo alcune leggi in Italia sono molto vecchie e non incoraggiano gli investitori stranieri''. Considerate le difficoltà legislative, l'imprenditore emiratino ritiene che ''quando queste leggi verranno modificate e saranno resi più facili gli investimenti in Italia, allora verranno attratti molti imprenditori stranieri, sia arabi che del Medio Oriente''.

Ad esempio cita il modello britannico: ''Se guardiamo ciò che accade in Gran Bretagna – prosegue al-Habtoor – possiamo rilevare come gli investitori preferiscano quel Paese perché le sue leggi rendono più facile il lavoro agli imprenditori stranieri e questo è ciò che deve avvenire anche in Italia''. Allo stato attuale, poi, ''la borsa di Dubai non ha un legame rilevante con quella di Milano, ma speriamo – si è augurato – che ci possano essere in futuro rapporti stabili, in particolare nel settore della cooperazione economica e monetaria tra i due mercati''.

Per quanto riguarda invece gli Stati Uniti, nella corsa alla Casa Bianca è Barak Obama il favorito di Rasheed al-Habtoor. ''Sinceramente – spiega – per quanto mi riguarda, ritengo che Obama sia il migliore perché intende rendere più saldi i rapporti degli Stati Uniti con i diversi Paesi del mondo''. Inoltre, secondo l'imprenditore emiratino il candidato democratico ''propone leggi progressiste e molto aperte soprattutto per quanto riguarda la politica estera''.

Tornando poi a parlare del film che uscirà nelle sale italiane a maggio, l'imprenditore, proprietario dell'Habtoor Polo di Dubai dice di aver ''scelto Roma come primo luogo dove proiettare il film perché la capitale italiana è molto vicina a Dubai e qui ho amici e molti contatti. Noi vogliamo far partecipare il film al Festival cinematografico di Roma perché riteniamo che la centralità di questa capitale sia importante per far arrivare il film agli spettatori''.

Presente anche lui sul grande schermo in veste di attore insieme al fratello Mohammed, noto alle cronache rosa come ex della top model Naomi Campbell, l'imprtenditore-regista spiega che quello da lui realizzato ''sarà il primo film documentario sul gioco del polo che ha 200 anni di vita''.

La decisione di intraprendere l'avventura cinematografica segue la volontà di ''far conoscere a tutto il mondo questo gioco. Per quanto mi riguarda, gioco a polo da quando ho 18 anni e per far capire il mio amore nei confronti di questo gioco ho deciso di realizzare questo film che abbiamo girato a Londra, a Marbella, nel sud della Francia, in Argentina e a Dubai''. Il lancio ufficiale del film avverrà durante il Festival di Cannes, seguito da proiezioni ai Festival Internazionale del Film di Locarno, alla Mostra del Cinema di Venezia, al London Film Festival e al Dubai Film Festival.

Infine in tema di informazione l'imprenditore sottolinea come ''le agenzie di stampa e le emittenti che parlano in arabo come quelle che ci sono in Italia e Germania giocano un ruolo molto importante. Il mondo arabo – sottolinea – è abitato da più di 300 milioni di persone e per questo speriamo che in futuro ci siano più media occidentali che parlino in lingua araba''.