WASHINGTON – Hanno duellato per i 90 minuti regolamentari, scambiandosi affondi sull'economia e sull'Iraq, Barack Obama e John McCain sul 'ring' dell'università di Oxford, in Mississippi, durante il dibattito che fino all'ultimo sembrava dovesse saltare per il boicottaggio del repubblicano. E McCain è apparso molto più aggressivo del giovane senatore democratico, al quale ha detto più volte "ti sbagli" oppure "non capisci". Al contrario, Obama si è mostrato molto più controllato, e in alcune occasioni ha anche riconosciuto che "il senatore McCain ha assolutamente ragione" riguardo ad alcune sue affermazioni.
Gli scontri maggiori si sono avuti sulla questione dell'Iraq, essendo la politica estera l'argomento centrale del primo round dei dibattiti presidenziali. "E' incredibile che il senatore Obama non sia mai andato in Iraq per 900 giorni e mai abbia chiesto un incontro con il generale Petreus" ha affermato McCain, giocando il solito asso della maggiore esperienza e conoscenza dei dossier internazionali. "John, tu parli come se la guerra fosse iniziata nel 2007, parli di aumento della truppe, ma la guerra è iniziata nel 2003 e allora dicevi che sarebbe stata veloce e facile. Dicevi anche che in Iraq c'erano armi di distruzioni di massa: ti sbagliavi" è stata la replica del democratico.
I due candidati si sono scambiati attacchi reciproci anche sull'economia, con Obama che ha accusato McCain di voler continuare le politiche fallimentari di George Bush che hanno portato alla crisi e McCain che ha detto che il democratico intende aumentare le tasse. Ma i due si sono trovati d'accordo ad esprimere, anche con alcuni distinguo, un certo ottimismo sul fatto che nei prossimi giorni il Congresso approverà il piano di salvataggio di Wall Street per cercare di interrompere la gravissima crisi che sta facendo tremare l'America.
Dunque alla fine il dibattito si è fatto e, stando a un primo rilevamento fatto a caldo dalla Cnn con un gruppo di ascolto, Barack Obama ha convinto di più di John McCain: un 51 per cento degli ascoltatori contro il 38 per cento del repubblicano. Anche il gruppo di ascolto della Cbs attribuisce un netto vantaggio ad Obama, anche se per molti ascoltatori il dibattito della scorsa notte si è concluso alla pari.
Equamente critico il New York Times. "Il dibattito presidenziale ha fatto affrontare ai candidati una discussione più seria dei problemi dell'America – si legge nell'editoriale – ma nessuno dei due ci ha datto risposte reali". Il faccia a faccia comunque è riuscito a fermare "i toni cattivi che aveva preso la campagna elettorale" con i candidati che si "sono impegnati per parlare in modo più civile e sostanziale".
Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign