ROMA – "Credo che l'economia mondiale cambierà approccio, mi auguro che dall'economia virtuale si torni all'economia reale che noi Cavalieri del Lavoro rappresentiamo. Credo molto nella fantasia degli imprenditori italiani. Cultura e made in Italy rappresentano un binomio che fa parte della nostra storia e che ci aiuterà in questi momenti". Lo ha dichiarato Benito Benedini (nella foto insieme con il ministro Bondi) presidente nazionale dei Cavalieri del Lavoro, oggi a Roma presso l'Ara Pacis, in apertura del convegno promosso dai Cavalieri del Lavoro dal titolo 'La cultura e il made in Italy'.
"Questo è un periodo vincente per il nostro made in Italy all'estero. Stiamo superando problemi logistici legati al nostro export – ha aggiunto il presidente Benedini – pur dovendo fare ancora molto. Noi Cavalieri del Lavoro siamo conosciuti come singoli imprenditori, ma in questo periodo ci stiamo proponendo come federazione nei confronti delle istituzioni".
Per Francesco Merloni, presidente del gruppo centrale dei Cavalieri del Lavoro, "l'industria italiana ha conquistato i mercati internazionali ma la globalizzazione ha introdotto competitor molto aggressivi''. ''Le nostre produzioni sono sotto attacco in particolare nel settore dei beni di consumo di massa, vanno quindi ricercati nuovi spazi di espansione sui mercati esteri – ha osservato -. Occorre puntare su qualità e livelli più alti della domanda come l'alta tecnologia".
"Occorre quindi puntare su prodotti ad alto contenuto estetico e simbolico – ha proseguito Merloni – perché il made in Italy è considerato status symbol di prodotti di qualità nei settori della moda, dell'arredamento, del design e del vino. E' necessario dunque sostenere e valorizzare il nostro patrimonio culturale creando sinergie tra mondo della cultura e quello dell'industria. Dobbiamo ritornare a quello che era il nostro Rinascimento, periodo nel quale questi due filoni si sviluppavano in sinergia".
Gianfranco Imperatori, segretario generale dell'Associazione Civita, ha sottolineato come i Cavalieri del Lavoro stiano ''mettendo al centro del processo produttivo la cultura''. ''Le industrie non devono rispondere ai bisogni dei consumatori ma crearne dei nuovi – ha detto -. Stiamo entrando nell'economia immateriale per il cui sviluppo è un elemento essenziale l'economia materiale rappresentata dagli imprenditori". "Il federalismo fiscale – ha aggiunto il segretario Imperatori – è importante per lo sviluppo e può essere realizzato a livello regionale se vogliamo che l'economia materiale e quella immateriale si fondino. Occorre legare turismo e cultura per recuperare quote di mercato ma è possibile soltanto con l'apporto dei privati. Design, moda, architettura ed illuminazione rappresentano politiche industriali, quindi gli imprenditori devono investire in cultura".
Articlolo scritto da: Adnkronos