ROMA – Si conferma il trend positivo già evidenziato nei mesi scorsi per l’industria manifatturiera italiana: +1,9% l’incremento della produzione e +2,0% quello del fatturato nel I trimestre 2007 rispetto allo stesso periodo del 2006. Ma le piccole imprese e il Mezzogiorno in generale non riescono a tenere il ritmo delle medie aziende e delle altre aree del Paese. I dati di gennaio-marzo, contenuti nell’indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere sull’andamento delle piccole e medie imprese industriali con 1-500 dipendenti, mettono in evidenza, infatti, il risultato decisamente brillante per le imprese con 50-500 dipendenti, mentre le aziende fino a 49 dipendenti – e soprattutto quelle artigiane – registrano una dinamica più contenuta e anzi deficitaria per quanto attiene agli ordinativi; cresce la manifattura al Nord in termini di produzione e fatturato, mentre al Sud gli andamenti sono negativi. Positiva ma meno decisa la ripresa del Centro. Solo l’export mette d’accordo tutti: +3,4% la media nazionale e tutte le aree del Paese in crescita (soprattutto il Nord-Est e il Centro).
Gli affari continueranno ad andare bene anche nel prossimo trimestre, sostengono le imprese: ammonta a +38 il saldo tra previsioni di aumento e di diminuzione della produzione e del fatturato.
“Questi dati confermano ancora una volta la ripresa economica in atto in Italia”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello. “Una ripresa che ha il suo cuore nel Nord-Est, e che fa leva sull’export e su quelle medie imprese che trainano le filiere a maggior valore aggiunto del Paese. L’andamento del trimestre evidenzia ulteriormente le difficoltà che abbiamo già più volte segnalato: quelle delle piccole imprese che vivono una severa selezione imposta dalla concorrenza e dal mercato e quelle del Mezzogiorno, che stenta a tenere il passo del Centro-Nord. Sono due problemi ai quali occorre che sia la politica economica regionale, sia quella nazionale diano risposte urgenti”.