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Rifiuti elettrici, eco il registro e le nuove regole

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AREZZO – Rappresenta uno dei problemi più grandi delle nazioni sviluppate. E’ il sistema di smaltimento dei rifiuti e tutto ciò che a questo processo viene collegato. La necessità di preservare l’ambiente, unita agli alti costi della gestione delle discariche, hanno reso possibili soluzioni alternative per il trattamento della spazzatura. Ecco allora tutte le novità in vista per quanto riguarda lo smaltimento di alcuni rifiuti particolari.
‘Dallo scorso 20 novembre, i fabbricanti e importatori di frigoriferi, computer, stampanti, lampadine, condizionatori, telefonini e televisori devono iscriversi al Registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) – specificano gli Amministratori di Geos-Pmi– L'obbligo è sancito dal decreto legislativo 151/05 e le modalità per l'iscrizione, che dovrà avvenire entro 90 giorni dal 20 novembre, sono invece disciplinate dal decreto ministeriale del 25 settembre 2007 n. 185, pubblicato il 5 novembre nella «Gazzetta Ufficiale»’.
Un vero e proprio censimento degli operatori economici quello fatto dal Registro. Gli importatori e fabbricanti di questi materiali, se rientrano nella definizione di produttore contenuta nel decreto legislativo, sono tenuti a garantire il finanziamento della raccolta e del recupero dei "Raee". Il censimento è essenziale per definire le quote di mercato di ogni azienda ed assicurare la ripartizione del costo per raccolta e recupero dei "Raee" che vengono usati dai privati e immessi sul mercato prima del 1 gennaio 2008.
‘L'iscrizione al registro è indispensabile per proseguire o intraprendere l'attività in questo settore – continuano gli Amministratori di Geos – La possibilità di immettere sul mercato apparecchiature elettriche o elettroniche, infatti, è condizionata alla preventiva iscrizione del produttore al registro. I rivenditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche dovranno acquistare le merci da produttori iscritti’.
Costi di recupero o smaltimento a carico dei produttori e degli importatori. Ritiro gratuito delle apparecchiature dismesse dai consumatori e dagli utilizzatori professionali. Obiettivi di raccolta differenziata e di recupero degli apparecchi, dei componenti e dei materiali. Sono questi i principali obblighi introdotti dalla direttiva 2002/96/Ce sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche («Raee») e dal decreto legislativo 151/05.
‘Il ragionamento sul quale si fonda la direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche è uno dei cardini delle politiche ambientali europee, ed è, almeno nel caso dei rifiuti di imballaggio, ampiamente sperimentato – specificano in Geos – Ogni produttore, essendo obbligato per legge a farsi carico dei costi di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti generati dai beni immessi sul mercato, per ridurre le spese sarà stimolato a introdurre tutti gli accorgimenti in grado di limitare il volume, il peso e la pericolosità degli apparecchi’.
Per finanziare il sistema di raccolta e di recupero, i produttori di apparecchiature hanno la possibilità, ma non l'obbligo, di applicare un contributo: la cosiddetta visible fee. Il sovrapprezzo, definito dal produttore o dal sistema collettivo al quale ha aderito, deve essere commisurato ai costi sostenuti per garantire il recupero o il riciclo. Il sistema distributivo riceverà fatture in cui sarà evidenziato il contributo e dovrà comunicare ai consumatori, con cartelli nei punti vendita, l'ammontare del fee richiesto dal produttore.
‘Il sistema realizzerà così una diversa ripartizione dei costi di gestione dei rifiuti tecnologici: mentre oggi sono pagati in modo indifferenziato da ogni cittadino con la tassa o la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani – conclude Geos – così le risorse per garantire il recupero degli apparecchi saranno assicurate dai consumatori che acquisteranno questo genere di prodotti’.