AREZZO – Come socialisti non siamo certo partecipi della gestione del Partito Democratico, ma nel momento in cui essa coinvolge l’interesse dell’intera maggioranza ci sentiamo in diritto di entrare nel merito della decisione di nominare Prodi a presidente del Pd che ci appare, sforzandoci a essere benevoli, fuori luogo.
Certo è, per una forza che vuol apparire di rinnovamento, una enorme debolezza non trovare di meglio che scomodare il Presidente del Consiglio: questo la dice lunga su quello che potrà essere il nuovo soggetto politico e sulle sue difficoltà interne.
Non si sono accorti i 45 “saggi” che la figura del Presidente del Consiglio è una figura istituzionale che rappresenta tutta la maggioranza?
Gravi sono poi l’atteggiamento e la scelta di Prodi, una figura in difficoltà che finisce per accettare due presidenze. D’altronde due è meglio di uno. Se tutto ciò risolve eventualmente i suoi problemi futuri, indebolisce l’esecutivo di questo paese fino ad apparire addirittura come una dichiarazione di crisi di governo.
Quindi come SDI riteniamo grave questa scelta e ricordiamo, a differenza di quanto dichiarato dal ministro Parisi, che nella prima repubblica, quando la politica era con la P maiuscola, chi assumeva incarichi istituzionali di solito si dimetteva da incarichi di segreteria o di presidenza dei partiti. Figuriamoci se, avendo un incarico pubblico, qualcuno si sognava di ricoprire incarichi di rappresentanza dei partiti. Ci sembra un scivolone di partenza, che non accresce l’entusiasmo in merito alla presenza nella scena politica del Partito Democratico con il quale tuttavia abbiamo un obiettivo in comune: ottenere un consenso complessivo per contrapporsi al centro destra.
Come Socialisti sosteniamo la necessità di un rinnovamento della politica, eliminando i doppi incarichi a Roma come ad Arezzo, dando spazio ai giovani, vera forma di rinnovamento. Per questo motivo abbiamo presentato in Consiglio Comunale un atto di indirizzo che possa portare il coinvolgimento dei giovani nella politica, abbassando a 16 anni l’età per la partecipazione al voto nelle consultazioni elettorali circoscrizionali.