Home Attualità Presentato il terzo rapporto provinciale sulla povertà

Presentato il terzo rapporto provinciale sulla povertà

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AREZZO – Per il terzo anno consecutivo la Provincia di Arezzo, tramite il suo osservatorio delle politiche sociali, e la Caritas diocesana hanno prodotto un rapporto provinciale sulle povertà, indirizzato quest’anno sulla zona socio-sanitaria del Casentino. "Il rapporto – spiega Suor Rosalba Sacchi della Caritas diocesana di Arezzo – vuol essere uno strumento di indagine del mutamenti sociali della nostra comunità; ne viene fuori una situazione nella quale aumentano le persone che, pur non classificabili come povere, vivono uno stato di insicurezza e di vulnerabilità crescente. Oltre ai dati forniti dai servizi sociali degli undici comuni e dai gruppi del volontariato, abbiamo raccolto dati relativi a questa domanda sociale latente attraverso i medici di famiglia ed i parroci del territorio". Un quadro, quello che emerge dallo studio, dal quale si possono trarre anche importanti indicazioni per il futuro, come sottolinea il Vicepresidente della Provincia Mirella Ricci: "con questa ricerca rileviamo i bisogni, cerchiamo di capire cosa ci sta dietro, le risposte che sono state date e l’individuazione delle strategie future. L’intento, infatti, non può essere semplicemente quello di fotografare la situazione, ma anche di correggere gli strumenti adottati". Alla ricerca ha collaborato la Società della salute del Casentino e questo ha permesso anche di verificare le trasformazioni che ci sono state nell’ambito delle politiche sociali proprio con l’istituzione di questo tipo organizzazione, come ha sottolineato il Presidente della Società della salute Sergio Bianchini. "Il Casentino è la zona della provincia che ha la maggior presenza di stranieri – ha inoltre detto Bianchini – ma i fenomeni legati alle povertà non sono collegabili soltanto a questo". Vediamo ora i dati principali della ricerca, curata da Marco la Mastra dell’osservatorio delle politiche sociali della Provincia e Andrea Della Verde della caritas diocesana, cominciando dall’incidenza del rischio di povertà nel territorio che è pari a nove soggetti su mille abitanti. Questo dato, confrontato con la ricerca dello scorso anno sulla Valdichiana, fa rilevare un’incidenza meno elevata. L’incidenza del rischio di povertà femminile nel territorio è del 56,1%, mentre quella di povertà straniera è del 23,5% con un valore di rischio doppio di quello degli italiani. Tra questi ultimi si registra il maggior problema segnalato è quello che si riferisce a malattia e a problemi sanitari, seguiti da povertà economica ed handicap mentre il problema dell’alloggio riguarda una percentuale dell’8,6% degli utenti italiani, che sale al 15% per gli stranieri. L’ascolto dell’esperienza di alcuni parroci del territorio casentinese, infine, evidenzia la presenza di situazioni di marginalità sociale e di richieste provenienti da situazioni dimenticate e "periferiche" di bisogno sociale, espresse da soggetti "scomodi", che non si rivolgono di norma ai servizi sociali istituzionali quali giovani e adulti senza dimora o venditori ambulanti extracomunitari. La ricerca sarà presentata ufficialmente nella mattinata di sabato 26 maggio nella sala consiliare della Comunità montana del Casentino a Poppi.