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Le prime animazioni dei gas serra

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Le prime animazioni dei gas serra

Avvalendosi di tre anni di osservazioni effettuate dallo strumento SCIAMACHY, a bordo del satellite Envisat dell'ESA, gli scienziati hanno prodotto i primi filmati della distribuzione di anidride carbonica e metano, i principali gas serra che contribuiscono al riscaldamento globale della Terra.

L'importanza di ridurre le emissioni dei gas di origine umana (antropogenici), è stata sottolineata di recente dalla sottoscrizione da parte dei leader dell'UE di traguardi vincolanti, che prevedono – entro il 2020- la riduzione dei gas serra di almeno il 20 per cento, rispetto ai livelli del 1990. La scorsa settimana, la Gran Bretagna è stata la prima nazione a proporre una legislazione per la riduzione dei gas, sancendo ulteriormente la necessità di combattere il riscaldamento globale.

Per assicurare che gli obiettivi vengano raggiunti è essenziale un attento monitoraggio e gli strumenti satellitari sono i nuovi mezzi che vi contribuiscono. Lo strumento SCIAMACHY (Scanning Imaging Absorption Spectrometer for Atmospheric Chartography) è, ad esempio, il primo sensore spaziale in grado di misurare i principali gas serra con sensibilità elevata fino alla superficie terrestre, poiché osserva lo spettro della luce solare attraverso l'atmosfera in “nadir looking”.

Michael Buchwitz e Oliver Schneising entrambi dell'IUP (Institute of Environmental Physics) presso l'Università di Brema in Germania, guidati da John P. Burrows, hanno prodotto queste mappe sulla base delle osservazioni eseguite dallo SCIAMACHY dal 2003 al 2005.

Malgrado l'anidride carbonica sia il principale gas serra, le molecole di metano trattengono il calore con un'efficienza 20 volte superiore. Le emissioni di metano, il secondo gas serra in ordine di importanza, potrebbero tuttavia aumentare significativamente nel futuro proprio a causa del riscaldamento globale, nel caso in cui questo gas venisse liberato dalle aree di permafrost attualmente ghiacciate.

I nuovi dati sul metano confermano anche i risultati di un altro studio eseguito nel 2005 dallo IUP presso l'Università di Heidelberg, in collaborazione con il Royal Netherlands Meteorological Institute (KMNI), relative a emissioni di metano superiori alle previsioni da parte delle foreste tropicali, in disaccordo con le simulazioni teoriche relative allo stesso periodo di tempo.

"Confrontando i risultati dei modelli con le osservazioni satellitari (assumendo che la maggior parte delle differenze siano dovute in primo luogo all’insufficienza delle nostre attuali conoscenze incluse nel modello), il modello viene costantemente regolato, fino a che non è in grado di riprodurre le osservazioni satellitari con la massima precisione possibile", ha dichiarato Buchwitz. "Sulla base di questo, abbiamo migliorato continuamente il modello e la nostra conoscenza della natura".

I dati provenienti da SCIAMACHY vengono forniti a PROMOTE, il Service Element for Atmosphere del programma GMES, che fornisce agli utenti finali servizi relativi alle politiche ambientali in merito a numerosi aspetti atmosferici. Avvalendosi del feedback degli utenti, gli scienziati dell'Università di Brema sono in grado di migliorare ulteriormente gli algoritmi, con l’obiettivo di raggiungere il livello di precisione dell'1 percento richiesto, affinché SCIAMACHY recuperi informazioni sulle fonti e i “pozzi” dei gas serra.

Buchwitz e colleghi hanno utilizzato i dati ottenuti da SCIAMACHY nello stesso periodo per determinare le colonne atmosferiche di anidride carbonica, che viene prodotta sia per vie naturali che a causa di attività umane, come la combustione di carburanti fossili.

Come per il metano, anche per l’anidride carbonica esistono lacune significative nella conoscenza delle sue sorgenti , come per esempio gli incendi, le attività vulcanica e il respiro di organismi viventi, e dei suoi pozzi, naturali, come le terre emerse e gli oceani.

Comprendendo meglio tutti i parametri coinvolti nel ciclo del carbonio, gli scienziati possono migliorare le previsioni relative ai cambiamenti climatici e monitorare più facilmente i trattati internazionali per la riduzione delle emissioni dei gas serra, come ad esempio il Protocollo di Kyoto, che mira alla riduzione di sei gas serra, tra cui metano e anidride carbonica.

Numerosi studi e risultati sui gas serra. verranno presentati a Envisat 2007, il Simposio che si terrà a Montreux, in Svizzera, dal 23 al 27 aprile, avendo bene in mente che la più complessa delle sfide ambientali con cui l’intero mondo deve fare i conti è proprio il cambiamento climatico.