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Il Mercato Internazionale visto dai consumatori

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Il Mercato Internazionale visto dai consumatori

AREZZO – È un vero e proprio assalto di persone da tutta la Toscana e dalle regioni limitrofe quello che aspetta Arezzo nel prossimo fine settimana. Gli organizzatori del Mercato internazionale, la grande kermesse dedicata ai prodotti tipici di qualità da tutto il mondo che si terrà nel centro storico da venerdì 19 a domenica 21, prevedono infatti che, almeno a condizioni climatiche favorevoli, si potrà raggiungere e addirittura superare la soglia dei 130mila visitatori in tre giorni registrata nell’edizione 2006.

“Cibo, artigianato e prodotti tipici sono potentissimi veicoli di comunicazione” dice Alessandra Pazzagli, presidente di Federconsumatori Arezzo, l’associazione che figura tra i partner dell’iniziativa insieme a Provincia, Comune, associazioni del commercio e dell’agricoltura, Unioncamere Toscana, gli sponsor privati Euronics, Eurospar e Hotel Continentale. “In questo senso, il Mercato è una forma di scambio culturale fra nazioni diverse, dove il sapere passa attraverso gli oggetti, le cose belle, il cibo. È un arricchimento per tutti i cittadini”. Quasi un tuffo nel passato, quando gli scambi commerciali rappresentavano il modo più diretto per entrare in contatto con nuove terre.

Ad attirare la curiosità delle persone, come novelli Marco Polo, è la possibilità di avere il mondo a portata di mano: ad Arezzo si potranno vedere, gustare o toccare con mano le migliori specialità artigianali ed enogastronomiche di moltissimi Paesi, raccolte in poche centinai di metri: dal caviale russo ai profumi provenzali passando per i canederli tirolesi, le porcellane inglesi e la cucina thailandese.

“La formula del Mercato internazionale” prosegue Alessandra Pazzagli “ha successo anche perché per tre giorni si può fingere di essere altrove, di viaggiare senza realmente spostarsi. È una forma di emancipazione del quotidiano che risveglia i sensi”. È forse questo che nelle sere del Mercato spinge i giovani a mangiare wurstel e bere birra come fosse la prima volta: “si immedesimano nella cultura di chi li serve negli stands, confrontandosi con un’altra lingua, altri modi di fare”.

“Molto positiva è poi la presenza degli agricoltori locali” sottolinea la presidente provinciale di Federconsumatori “che ci aiuteranno a recuperare quei concetti di tipicità e stagionalità che oggi sono un po’ scomparsi, soprattutto fra i più giovani. Sul mercato si trova ogni tipo di frutta e verdura in qualsiasi momento dell’anno, invece la natura ha tempi precisi che andrebbero rispettati. Anche perché acquistare prodotti di stagione fa risparmiare soldi e guadagnare in gusto”.