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«Il Conclave di Arezzo» nei primi tre posti dei libri più venduti

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AREZZO – Sale sul podio dei più venduti nelle libreria della città «Il Conclave di Arezzo», il libro nel quale l’autore, Pier Luigi Rossi, racconta la storia del primo Conclave di Santa Romana Chiesa che si svolse proprio ad Arezzo con le severe norme volute da Gregorio X Papa nel Gennaio 1276 e che si concluse con l’elezione di Innocenzo V. Arezzo in quel tempo fu il centro della Chiesa e del mondo civile. Il libro è anche reperibile nelle edicole di Arezzo e provincia.

“IL CONCLAVE di AREZZO” un libro per viaggiare nell’Arezzo del XIII secolo
Arezzo aveva 20 mila abitanti ed era uno dei comuni più importanti in Italia quando Venerdì 10 Gennaio Gregorio X Papa morì nel palazzo vescovile di Arezzo, ospite del Vescovo Guglielmo Ubertini. Questo evento ha segnato la storia della nostra terra e fece di Arezzo il centro della cristianità e del mondo civile. Mai più nella storia, Arezzo ebbe un così grande ruolo.
Il 21 Gennaio 1276 fu celebrato nella nostra città il primo “ Conclave” della storia della Chiesa con le severe regole stabilite dallo stesso Gregorio X nel Concilio di Lione. Il XIII secolo è stato il periodo più importante del nostro medioevo. Sono entrato in questa grande pagina storica scrivendo il libro “ Il Conclave di Arezzo” ed ho scoperto la vita quotidiana della gente aretina di oltre sette secoli fa, attraverso la immaginazione attiva ho “ visto” la struttura urbana, le mura, i palazzi ,la “platea communis”, l’inizio della costruzione della nostra splendida Cattedrale.
Il metodo della immaginazione attiva parte dalla attenta lettura dei documenti storici di archivio. Mettere assieme la conoscenza dettagliata dei documenti porta a “vedere” la città del XIII secolo con i suoi personaggi, con le donne e gli uomini di quel tempo. Noi abbiamo capacità cerebrali che conosciamo poco e che non utilizziamo. Questa affermazione scientifica e psicologica la faccio come medico. Ho portato nella ricerca storica e documentale, fatta per scrivere il libro “ Il Conclave di Arezzo”, il metodo scientifico medico.
Tutto deve essere basato sui documenti storici, come un medico basa la sua diagnosi sulla visita clinica e sui referti diagnostici clinici. Scrivere questo libro è stata una vicenda umana particolare.

ARCHIVIO SEGRETO VATICANO
Non sono uno storico, ma riuscire a trovare documenti inediti,come il sigillo del vescovo Guglielmo apposto nella pergamena originaria della costituzione apostolica “ Ubi Periculum” custodita nell’Archivio Segreto Vativano, è stato un evento che mi ha fatto riflettere come le persone vissute prima di noi possono “parlare” con noi in tanti e vari modi.
Difronte ad eventi che hanno un carattere non spiegabile,è necessario viverli con umiltà. Nel libro ho scritto le mie idee sulla umiltà del mistero. Ho dimostrato per la prima volta e in modo definitivo che Guglielmo Ubertini ha partecipato al Concilio di Lione dove ha incontrato Gregorio X per concordare la sosta ad Arezzo nel suo viaggio di ritorno da Lione a Roma. Ho scritto questo libro per riprendere la memoria di quel secolo così importante per Arezzo, secolo che terminò con la battaglia di Campaldino.
Uno scontro non solo militare, epocale che si è sedimentato negli animi degli Aretini. Ancora oggi chi nasce ad Arezzo sente questa ferita della sconfitta di Campaldino. Fu uno scontro tra due mondi economici, non può essere visto solo come uno scontro tra guelfi e ghibellini. Nella piana di Campaldino quel sabato 11 giugno 1289 si scontrarono due diverse idee di vita economica e culturale. Arezzo era retta da una nobiltà di origine germanica, imperiale ancorata al possesso della terra e della struttura economica feudale. Firenze era la città delle nuove libere professioni e corporazioni, del libero commercio, della iniziativa personale, fuori dai rigidi schemi feudali. Chi voleva uscire dalla rigida struttura feudale andava a Firenze. Arezzo fu sconfitta dalla incapacità di percepire il mondo nuovo della iniziativa personale, della valorizzazione della persona, dal non aver capito che il capitale umano era vincente sul possesso della terra e dei titoli nobiliari. In questo grande e suggestivo scenario la figura di Gugliemo Ubertini occupava un ruolo primario. Finì la sua tumultuosa vita di Signore della città di Vescovo della vasta diocesi di San Donato, ucciso dai fiorentini nel campo di battaglia a Campaldino. Dante Alighieri partecipò alla battaglia, aveva 24 anni, vide la carneficina di quel giorno due mila morti, vide il nostro vescovo, vide Buonconte da Montefeltro e tanta fu la sua paura che celebrò Buonconte del Canto V del Purgatorio. Ho scritto questo libro anche per contribuire a superare il “ lutto storico “ della sconfitta data da Firenze,così tanto sedimentata nell’anima e nella memoria di noi aretini.

LE OSSA DI CERTOMONDO
La tradizione di Poppi e di tutto il Casentino ha sempre affermato che i tre comandanti dell’esercito ghibellino aretino: Guglielmo Ubertini, Buonconte da Montefeltro, Gulielmo dei Pazzi, tutti uccisi in battaglia, furono sepolti nella chiesa di Certomondo presso Poppi già esistente e presente nella stessa area della battaglia. Documenti storici attestato questa sepoltura. Seguendo la mia formazione medica ho ritrovato le ossa di questi tre personaggi storici, le ho fatte analizzare presso la Università di Pisa e di Firenze, riuscendo a dare una precisa datazione e a dimostrare la compatibilità genetica tra le ossa di Gugliemo Ubertini e quelle del suo nipote Guglielmo dei Pazzi.
La Cattedrale di Arezzo è stata costruita per volontà di Guglielmo Ubertini, è la madre di tutte le chiese della diocesi di San Donato. E’ giusto riportare le ossa del Vescovo Guglielmo per dare loro cristiana sepoltura nella Cattedrale da lui voluta. Si chiude una pagina storica durata più di sette secoli. Il libro è un viaggio nell’Arezzo del XIII secolo. Oggi non si può immaginare la “ skyline” della nostra città senza la centralità visiva della nostra Cattedrale, voluta e costruita in stile gotico in quel secolo.