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Ecco la Piazza Sant’Agostino del futuro

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Ecco la Piazza Sant’Agostino del futuro

AREZZO – Le idee sono state presentate nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato gli assessori Aurora Rossi e Franco Dringoli.
“Grazie a tutti i cittadini, dagli 11 ai 79 anni, che hanno aderito ai dieci incontri – ha dichiarato l’assessore al decentramento del Comune di Arezzo Aurora Rossi – ospitati nella sala parrocchiale di Sant’Agostino. Le proposte dei focus group, confluite poi nei questionari, hanno trovato un sostanziale riscontro nelle risposte di coloro che hanno compilato i questionari stessi. Questi ultimi sono stati utilizzati, per il 34%, da cittadini di età ricompresa tra i 16 e i 34 anni e per un ulteriore 34% da cittadini tra i 35 e i 55 anni. Insomma, una percentuale molto alta di giovani ha preso parte a questa opportunità che l’amministrazione ha deciso di mettere a disposizione. È vero poi che la piazza è uno spazio oggi prevalentemente commerciale ma i residenti hanno preso parte alla fase dei questionari per una percentuale pari al 98%: praticamente tutti coloro che abitano in Sant’Agostino. Tantissimi inoltre gli abitanti della circoscrizione, a dimostrazione di un attaccamento al territorio che siamo soddisfatti di avere incentivato”.
“Da questa attività – ha precisato l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Arezzo Franco Dringoli – sono emerse proposte valide per una seria riqualificazione della piazza. La prima area tematica sulla quale i cittadini erano chiamati a dare il loro contributo era dedicata a ‘sosta e mobilità’ e, nonostante che i gruppi di lavoro fossero compositi e rappresentativi delle varie categorie sociali, è emersa una proposta condivisa in direzione di una forte riduzione dei parcheggi e un’accentuata pedonalizzazione per creare aree fruibili in sicurezza salvo il caso di sosta per carico e scarico e per consentire l’accompagnamento a scuola dei bambini.
La seconda area tematica, la destinazione dell’immobile adibito a mercato del pesce, ha visto i cittadini privilegiare l’idea di restauro e ripristino delle arcate per restituire pregio all’edificio. In merito alle destinazioni, hanno riscosso consenso sia quella commerciale che culturale-ricreativa a dimostrazione di come l’attenzione si sia incentrata sulle due vocazioni tradizionali della piazza.
Terza area tematica: l’arredo urbano. Maggiore presenza di verde, di posti per sedersi e di illuminazione, recupero dei bagni pubblici nell’ottica di restituire igiene e decoro in generale alla piazza sono state le opzioni privilegiate, accanto al ripristino di aspetti per così dire ‘storici’ quali la fontana e una nuova pavimentazione in materiale lapideo.
La quarta area tematica era dedicata alle funzioni sociali, commerciali e culturali che questo spazio pubblico dovrebbe assumere. La volontà dei cittadini di Arezzo è andata chiaramente nella direzione del potenziamento delle strutture commerciali ma, complessivamente, Piazza Sant’Agostino è stata vista come luogo polivalente dove varie attività socio-economiche possono convivere con la cultura. A tal proposito, l’area più adatta a quest’ultimo genere di attività è stata individuata nello spazio davanti al sagrato della chiesa.
Tutte queste idee saranno inserite in un documento indicativo che diventerà la base del bando di progettazione che entro ottobre gli uffici licenzieranno. I vari progetti, entro gennaio 2008, saranno valutati da un’apposita commissione tecnica all’interno della quale intendiamo coinvolgere anche un rappresentante della Soprintendenza e che cercheremo di mettere in relazione con i cittadini nelle forme di coinvolgimento che studieremo. Semmai, nel bando stesso, un’indicazione precisa verterà sul limite massimo di spesa che i progetti dovranno contenere: come amministrazione siamo orientati sulla cifra di 2.800.000 euro”.
“Con Piazza Sant’Agostino – ha concluso il presidente della commissione consiliare partecipazione Marco Tulli – siamo giunti al terzo caso, dopo la Circoscrizione Saione e le Cave di Quarata, di percorso partecipato che rende i cittadini protagonisti delle scelte di politica urbanistica e del territorio. Ogni volta che adottiamo questo metodo, smentiamo sempre tutte le voci di lentezza e inconcludenza che vengono addebitate a percorsi democratici del genere. Invece, da quando siamo partiti, il tempo trascorso è stato breve e molto di questo è stato speso in assemblee composte, civili e ricche di contenuti che adesso danno il quadro delle priorità da attuare”.