Home Politica Dichiarazione dei consiglieri comunali Paolucci, Bianchi e Rossi

Dichiarazione dei consiglieri comunali Paolucci, Bianchi e Rossi

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AREZZO – “Quando si affrontano ferite aperte nelle istituzioni, come l’arresto di un importante funzionario comunale di un capoluogo di provincia, dobbiamo saper distinguere le responsabilità penali, che sono individuali, da quelle politiche che chiamano in causa chi non ha vigilato e chi era al potere in
quel periodo. Proprio per questa ragione reputiamo inopportuna la scelta del consigliere Paolo Ammirati di assumere, nella sua qualità da avvocato, l’incarico di difensore del geometra Maurizio Farsetti. Ammirati era in quel periodo vicesindaco della città e per di più con delega al personale. In
qualche modo era il garante verso la città e il consiglio comunale (che la comunità aretina rappresenta) dei dipendenti e in particolare quelli che per scelta della giunta, ricoprivano incarichi delicati di direzione dell’amministrazione comunale. Per questo condividiamo il richiamo che Alfio
Nicotra fa al consigliere Ammirati e ribadiamo la richiesta di tenersi fuori, anche nel suo ruolo di legale, da questa vicenda. Analogamente pensiamo che le domande alla politica che il nostro ex capogruppo si pone siano non solo legittime ma necessarie. Se fosse confermato l’impianto delle
accuse è difficile pensare che tali distorsioni della macchina pubblica siano potute avvenire solo per la capacità diabolica di un funzionario comunale. Gli atti, specialmente quelli che impegnano i soldi della collettività, in una pubblica amministrazione devono passare una serie di verifiche sia finanziarie che legali. I superiori di Farsetti non si erano resi conto di niente?
Il gruppo del Prc/Se – e lo diciamo con le carte in regola avendo denunciato molte stranezze negli anni passati – ritiene che gli anticorpi preposti a evitare la distorsione della macchina non siano entrati in funzione per input politico, avendo il centrodestra costruito negli anni un ‘modello’ di
dirigenti comunali subalterno agli interessi politici dominanti. Questa lesione della indipendenza della pubblica amministrazione è certo figlia delle riforme degli enti locali che in questi anni hanno svuotato di potere di controllo e indirizzo i consigli comunali e concentrato poteri spropositati nelle mani del sindaco e dell’esecutivo. Il centrodestra ci ha messo un di più se è vero, come è vero, che si sono costituiti ‘reparti confino’ per i funzionari non zelanti e che dalla stessa area della
Manutenzione sono stati trasferiti ad altro incarico chi si opponeva a un determinato approccio nei confronti delle ditte appaltatrici e al ricorso generalizzato al debito fuori bilancio.
Per questo se ha ragione l’assessore Caporali a ricordare che questa amministrazione ha ridotto i costi dei dirigenti attraverso la contrazione del loro numero e con una riorganizzazione più razionale della macchina comunale, non può sfuggire all’assessore il senso diffuso di malessere tra la grande parte dei dipendenti comunali per la decisione di riconfermare nei gangli vitali della macchina stessa funzionari che hanno dato ‘il meglio di loro’ sotto l’epoca lucheriniana.
Era ed è nostra convinzione, come dimostrano sia i verbali della commissione personale che il dibattito in aula, che in un Comune dove ha potuto attecchire la pratica di Variantopoli (e ora, se saranno dimostrate le accuse, quella dell’uso privato delle opere pubbliche) fosse e sia necessario un rinnovamento della parte apicale della macchina comunale e di una discontinuità che, su questo specifico terreno, non abbiamo ancora visto. Siamo certi che il Sindaco Fanfani e gli assessori tutti sapranno valutare, alla luce dei nuovi fatti, una rinnovata iniziativa affinché questo obiettivo sia effettivamente raggiunto)”.