
di Stefano Pezzola
Il racconto di un aretino che ieri sera sotto i suoi occhi e senza riuscire a fare nulla si è visto svaligiare la propria abitazione nel centro di Olmo, mentre stava attendendo l’arrivo delle forze dell’ordine.
“Ieri sera verso le 20.30 dopo che i miei genitori erano usciti di casa da cinque minuti ho sentito alcuni rumori sospetti provenire dal piano inferiore.
Chiaramente ho pensato che i miei non fossero ancora usciti, però pochi minuti dopo ho iniziato a sentire insieme alla mia fidanzata il rumore di un trapano e il rumore di un flessibile al lavoro. Sono subito corso giù e mi sono accorto che la porta dell’appartamento era stata chiusa dall’interno.
Sono sceso fuori, ho aggirato la casa e mi sono accorto che in una stanza dell’abitazione c’era la luce accesa ed alcune persone che stavano lavorando con un flessibile o con un trapano.
Ho immediatamente detto alla mia fidanzata di avvertire le forze dell’ordine – che prontamente ha fatto – mentre io ho iniziato a cercare di sfondare la porta dell’appartamento.
Ho sentito poco dopo che i lavori si erano interrotti e sono allora corso fuori in attesa che uscissero, perché non c’era altra via di fuga che il balcone.
Pochi istanti dopo sono apparsi due loschi figuri che hanno iniziato a minacciarmi lanciandomi i vasi dei fiori che erano appesi al balcone.
I due hanno poi scavalcato il balcone.
Nel frattempo sono corso in strada chiedendo aiuto ai passanti: numerose persone all’interno delle auto che transitavano mi hanno visto ma nessuno si è fermato per chiedermi se avessi bisogno, alla fine nessuno ha voluto ascoltare le mie richieste di aiuto.
I due malviventi mi hanno inseguito brandendo un coltello o un cacciavite di quelli da scasso ed, insultandomi, hanno attraversato la strada dirigendosi verso un loro complice che li stava aspettando con una Audi con il motore acceso.
Continuando a minacciarmi hanno anche raccolto alcune pietre da terra scagliandomele contro, impedendomi di avvicinarmi per prendere il numero di targa dell’auto.
Chiaramente erano venuti con attrezzi da scasso e altri borsoni pronti per contenere la refurtiva.
A piedi e senza aver trovato sostegno da nessuno, sono rientrato a casa ad attendere l’arrivo delle forze dell’ordine chiamata anche dai miei vicini – che avevano assistito increduli a questa scena da vero Far West – con ripetute telefonate.
Purtroppo all’arrivo delle forze dell’ordine i malviventi si erano già dileguati.”