A due anni dall’emanazione delle norme che decretarono il «lockdown» per il contenimento della pandemia da Covid19, l’Amministrazione comunale ha voluto ringraziare tutta la Rsa «Camilla Sernini».
Il sindaco Luciano Meoni, l’assessore alle Politiche sociali Valeria Di Berardino e i responsabili degli uffici, hanno incontrato e reso omaggio al personale, composto da operatori sanitari, infermieri, fisioterapisti, educatori, cuoche, servizio lavanderia e pulizie, ovvero a dipendenti comunali, personale della cooperativa e liberi professionisti che lavorano nella residenza sanitaria di Camucia.
Il 9 marzo 2020, con l’annuncio del presidente del Consiglio dei ministri, le norme di contenimento del coronavirus vennero rafforzate con i decreti legge e i dpcm che portarono all’istituzione della «zona rossa nazionale», con tutte le limitazioni agli spostamenti e i divieti di assembramento che abbiamo conosciuto. Da allora le residenze sanitarie per anziani affrontano un periodo delicatissimo in cui la tutela della salute degli ospiti passa per protocolli stringenti e soprattutto per rigorose norme di comportamento quotidiano da parte dei lavoratori.
«Sono passati due anni e dobbiamo ringraziare ed essere orgogliosi dei collaboratori della Rsa di Camucia – dichiarano Luciano Meoni e l’assessore Valeria Di Berardino – sappiamo che oltre al rigoroso rispetto delle norme, dobbiamo a tutti loro il fatto di aver sempre condotto comportamenti esemplari e responsabili. Oltre alle leggi ed ai regolamenti, in questi due anni c’è stato soprattutto sacrificio e grande senso di responsabilità».
«Vorrei ringraziare tutti i colleghi e l’Amministrazione comunale – ha dichiarato Antonio Vinerbi, infermiere della struttura – per averci incoraggiato e per averci sostenuto in questi anni difficili, noi continueremo a tenere la guardia alta perché l’emergenza ancora non è finita».
Nel nostro Paese le Rsa sono state epicentro pandemico, in due anni dal 9 marzo 2020 alla «Camilla Sernini» di Camucia non si è verificato nessun caso di Covid19. Se da una parte la fortuna è stata fondamentale, dall’altra anche il comportamento corretto, i sacrifici e il senso di responsabilità degli operatori sono stati fondamentali.
Già nell’autunno del 2020 una lettera delle dirigente Maria Rosa Quintili invitava tutto il personale della Rsa al rispetto scrupoloso delle raccomandazioni di legge, sia in ambito lavorativo che extralavorativo, proprio alla luce di alcuni focolai Covid19 che si erano verificati in strutture del Nord Italia.
Per la Rsa «Camilla Sernini» con i suoi 21 ospiti e con i suoi 40 lavoratori, non sono stati due anni giocati in difesa, l’Amministrazione comunale ha investito in strumentazioni: dai presidi anti contagio, alla stanza degli abbracci (una delle prime nella zona), dagli strumenti informatici per far dialogare gli ospiti, alla stanza per l’isolamento, peraltro fortunatamente mai utilizzata in questi due anni per casi di sospetto Covid19.