AREZZO. Una strada o di una piazza alle “Vittime civili di guerra”. Questa proposta di intitolazione è stata presentata dai gruppi di opposizione in Consiglio Comunale con un atto di indirizzo illustrato da Alessandro Caneschi. Il documento muove dal dato di 1.000 vittime civili nel Comune di Arezzo registrate durante il secondo conflitto mondiale, per bombardamento, rappresaglia, scoppio di mine.
“Proprio per l’enorme sacrificio sopportato dai cittadini aretini, il Presidente della Repubblica, con decreto del 21 aprile 2011, ha conferito la medaglia d’argento al merito civile al Comune. Anche nella nostra Provincia è attiva l’Associazione nazionale vittime civili di guerra con l’obiettivo di soddisfare, nell’immediato dopoguerra, i diversi bisogni delle vittime civili e, dagli anni Sessanta, promuovere un’educazione delle coscienze alla cultura della pace. Il testo è stata condiviso anche con i gruppi di maggioranza. Il largo o il giardino dove è ubicato il monumento alle vittime civili di guerra ci appare la soluzione migliore in quanto non vi sono insediamenti commerciali e artigianali”.
Giudizio favorevole è stato espresso da Alessandro Calussi “alla luce purtroppo della stringente attualità” e da Renato Viscovo che ha dedicato un pensiero specifico ai bambini. L’atto è stata approvato all’unanimità dai 32 presenti.
Atti di indirizzo di Ora Ghinelli con la richiesta al sindaco di creare una rappresentanza composta da membri dell’amministrazione comunale e delle associazioni legate alla Giostra del Saracino, quartieri, Musici, Sbandieratori, Signa Aretii, che renda omaggio alla tomba di Giuseppe Pietri. “L’auspicio – ha sottolineato Ilaria Pugi – è che ciò avvenga in una data vicina al giorno della sua nascita o comunque in una domenica di maggio, quale preludio alla prima giostra del 2022”. Giuseppe Pietri, nato a Sant’Ilario in Campo nell’Elba il 6 maggio 1886 e morto a Milano l’11 agosto 1946, è sepolto nel cimitero del paese isolano. È legato ad Arezzo e alla sua rievocazione storica per avere composto, insieme ad Alberto Severi, l’inno della Giostra del Saracino “Terra d’Arezzo”. Composizione che proprio a giugno del 2022 celebra i 90 anni dal suo debutto avvenuto nella seconda edizione della Giostra del Saracino dell’epoca moderna. L’atto è stato approvato all’unanimità dai 29 presenti.
Mozione di Forza Italia, illustrata da Meri Stella Cornacchini, per impegnare sindaco e giunta ad attivarsi presso ogni organo competente per la localizzazione della stazione di Media Etruria nel tratto Rigutino-Policiano e per il raddoppio del raccordo autostradale tra Arezzo e il casello A1. “Partiamo dalla stazione ferroviaria: si tratta di un progetto finalmente possibile visto che il governo ha destinato oltre un terzo dei fondi del Pnrr alla rete dell’alta velocità. La fermata all’altezza delle frazioni suddette porterebbe indubbi benefici al turismo e all’export delle imprese locali, anche di futura creazione, qualificandosi come infrastruttura strategica e motore di sviluppo.
Sul tema, è partita anche una petizione popolare mentre il sindaco ha giustamente invitato a procedere senza campanilismi. Per quanto riguarda l’asse viario di collegamento tra la città e il casello dell’Autosole, dobbiamo partire da una considerazione: negli ultimi anni Arezzo si è collocata in una fascia ‘alta’ in merito all’appetibilità turistica. I numeri ci sono, le prospettive anche, per cui pare necessario riproporre all’ordine del giorno anche la realizzazione del raddoppio del raccordo”.
Roberto Bardelli: “bene ha fatto il sindaco Ghinelli a sollevare il problema, discuterne con i sindaci di centrodestra per un appuntamento storico che finalmente si ripresenta per la seconda volta. Auspico, è proprio il caso di dire, che non si perda di nuovo il treno. E non va trascurato il secondo punto della mozione, il raddoppio viario che collega Arezzo all’autostrada. Se dobbiamo rendere onore a qualcuno, va citato chi recentemente ha raccolto firme e non chi negli anni ha messo in un cassetto questa idea”.
Michele Menchetti: “non vorrei frenare gli entusiasmi ma ci troviamo dinanzi a una mozione che mette insieme due grandi opere sulle quali non siamo contrari a prescindere ma dobbiamo partire da un presupposto: l’alta velocità ad Arezzo c’è e serve la stazione cittadina. Semmai è questa da adeguare senza rincorrere potenziali cattedrali nel deserto. Siamo sicuri che potremo garantire 2 milioni di passeggeri all’anno, il numero che giustifica una stazione come Media Etruria? Per questo, il nostro indirizzo è di astenerci. Siamo più favorevoli al raddoppio del raccordo seppur sia un’opera, anch’essa, di complessa realizzazione”.
Marco Donati: “per attrarre un investimento di questo tipo, molto costoso e impegnativo, dobbiamo essere tutti d’accordo in questo Consiglio Comunale e non solo, tra Comuni della Provincia, tra consiglieri regionali di maggioranza e opposizione. Per Trenitalia questo territorio non è particolarmente attrattivo dal punto di vista turistico, vorremmo avere più chiarezza sui dati della Fondazione InTour, purtroppo quelli odierni non giustificano una stazione del genere. Dovremo semmai collegare l’infrastruttura al tessuto manifatturiero e dare un segnale che questo territorio crede in nuove prospettive di sviluppo.
Chiediamo sul tema, emendando in tal modo il testo, la convocazione di uno spazio di discussione entro marzo, da definire in conferenza dei capigruppo, alla presenza del governo regionale, della Provincia, delle categorie economiche e dei sindacati. Per fare chiarezza alla luce del sole e capire chi realmente si prende l’impegno. Altrimenti abbiamo solo un gioco delle parti di cui si parla sui giornali o tra sindaci dello stesso colore politico”.
Francesco Lucacci: “i sindaci di centrodestra hanno trovato unanimità nel portare avanti questo obiettivo, nell’interesse dell’intero territorio. Il tema è stato riportato in auge dopo che la sinistra non è riuscita a ottenere risultati e mantengo il timore che la Regione Toscana favorirà altre province, magari politicamente più omogenee a essa. Confido comunque che una ritrovata compattezza possa essere utile alla provincia di Arezzo e alle province vicine che a Rigutino troverebbero una posizione funzionale anche ai loro interessi”.
Piero Perticai: “la soluzione Rigutino, con l’intero bacino delle vallate provinciali che può convergervi, genererebbe minori spostamenti in auto e di conseguenza un abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. Il trasporto ferroviario, oltre ai vantaggi economici, è ecologico per definizione”.
Donato Caporali: “siamo favorevoli a un dialogo costruttivo su un’alternativa che privilegi la mobilità sostenibile. Questa infrastruttura necessita di concordia tra molteplici attori e territori. Altri esempi come la Medio Padana o il progetto di alta velocità a Ferentino dimostrano che a pagare è un approccio pragmatico. Un’altra stazione intermedia in corso d’opera è a Chivasso. Proponiamo un emendamento in cui chiediamo che il dispositivo della mozione specifichi l’invito al presidente della Regione e al ministro delle Infrastrutture a collaborare al progetto”.
Meri Stella Cornacchini ha fatto proprio l’emendamento del Pd e non quello di Scelgo Arezzo “per la ristrettezza dei tempi proposti”.
Andrea Gallorini: “il bacino di utenza di questa infrastruttura è stato attentamente valutato da Regione Toscana e Regione Umbria e dallo studio del 2015 sono emersi numeri importanti che la legittimano. Pensiamo ai giovani laureati che vanno nelle grandi città, potrebbero continuare a lavorarvi e tornare con frequenza ad Arezzo. Parliamo di un tema dimenticato dalla politica aretina e ritornato all’ordine del giorno grazie all’impegno, prima che di altri, di un comitato di cittadini. Solo uniti riusciremo a portare avanti quest’obiettivo”.
Per Simon Pietro Palazzo “occorre dare forza al sindaco di Arezzo, oggi e in termini immediati, perché parliamo di un’infrastruttura funzionale a consolidare il legame tra Arezzo e la capitale politica, Roma, e la capitale finanziaria, Milano. Uscire da questa discussione con un voto unanime sarebbe un bel segnale. Dobbiamo provarci, contribuendo anche alla petizione online per raggiungere quota 5.000 firme e prendendoci carico delle esigenze di un’intera provincia”.
L’emendamento di Scelgo Arezzo è stato posto in votazione e respinto con 19 voti contrari mentre la mozione integrata dall’emendamento del Pd è stata approvata con 29 voti favorevoli e un astenuto.
Atto di indirizzo del Movimento 5 Stelle sul turismo. “Arezzo – ha sottolineato Michele Menchetti – ha enormi potenzialità ma è pura retorica enunciare questa prospettiva senza fare alcunché”. Il focus del consigliere comunale Michele Menchetti si è stretto attorno all’area della stazione e ai servizi di base che dovrebbero caratterizzarla. “La stazione, non dimentichiamo, non riguarda soltanto treni in partenza e in arrivo ma anche il terminal dei bus di linea per il senese, la Valtiberina, la Valdichiana e il Valdarno.
L’impegno che richiedo a sindaco e giunta è quello di attivarsi al fine di dare ad Arezzo un deposito bagagli degno di questo nome, di riaprire l’ufficio informazioni turistiche e di mappare i bagni, compresi quelli a pagamento, per implementarli e rimuovere ogni impedimento alla loro fruizione a beneficio dei diversamente abili”.
Ilaria Pugi ha ricordato che “un aspetto da tenere in considerazione è quello relativo all’immobile nei pressi della stazione. Al momento non può esservi ubicato un info-point in quanto è utilizzato, come noto, dalla Asl per i tamponi. Arezzo InTour è comunque interessata a riacquisirne la gestione. Esiste poi un deposito bagagli all’interno della stazione, gestito dalle ferrovie da due anni e mezzo e funziona dalle 6 alle 20. Sui servizi igienici, aggiungo che sono state sostituite le gettoniere dei servizi igienici in vari punti della città, è stata ultimata la manutenzione di quelli al parco Giotto e l’ufficio patrimonio sta studiando la possibilità di concedere il servizio in gestione. Di conseguenza, presento un emendamento in cui chiedo di eliminare dall’atto di indirizzo quanto non corrispondente alle mie considerazioni”.
L’assessore Simone Chierici ha rilevato “che intanto i numeri sul turismo sono certificati, validi e raccolti da un unico fornitore. A proposito di numeri, ai consiglieri comunali diffidenti sulla fondazione chiedo di confrontare le differenze sulle presenze tra 2014 e 2021. Il trend di crescita è cospicuo, non riconoscerlo è singolare. Confermo l’interesse sull’immobile ex Apt: non appena ne torneremo in possesso ne faremo l’uso adeguato”.
Marco Donati: “non capisco perché la fondazione si avvalga di operatori esterni per le rilevazioni. Peraltro, non colgo appieno i dati che leggo: quelli sul transito al casello autostradale, ad esempio, che valore possono avere? Il trend di crescita inizia nel 2011 e si afferma prima della Giunta Ghinelli perché il turismo italiano ha fatto un balzo enorme in quel quinquennio grazie ai provvedimenti del governo e del ministro Franceschini e ai fattori internazionali che hanno reso l’Italia un paese sicuro. Non tutto è rose e fiori, ci sono stati flop come Back in Time, a me pare che si stia gonfiando una narrazione”.
Anche per Valentina Sileno “Arezzo attualmente è deserta e non così ricercata. Per dare informazioni turistiche bastano gazebo dentro una stazione non chissà quali strutture” mentre Piero Perticai ha reclamato “l’implementazione del turismo di qualità e per questo i servizi di front-office sono basilari”.
L’emendamento di Ora Ghinelli è stato approvato con 13 voti favorevoli e 11 contrari. A questo punto Menchetti ha considerato l’atto snaturato e lo ha ritirato.