Ci sarà più tempo per i ristori e contributi a fondo perduto destinati alle imprese dei comprensori sciistici, ai maestri e scuole di sci e ai gestori di stabilimenti termali. I bandi sono scaduti in questi giorni e la Regione Toscana ha deciso di prorogarli tutti e tre, visto che le richieste erano state peraltro inferiori alle attese e alle risorse messe a disposizione.
La possibilità era stata ipotizzata qualche giorno fa dall’assessore all’economia e al turismo Leonardo Marras, nel corso di una conferenza stampa in cui erano stati presentati nuovi bandi di ristori e contributi a fondo perduto per 21 milioni di euro.
“Abbiamo ritenuto doveroso dare qualche settimane in più di tempo ai possibili beneficiaria, visto che le risorse messe a disposizione consentivano di finanziare più domande di quelle al momento arrivate” spiega. “Oltretutto – aggiunge – saranno gli ultimi bandi di ristoro per le perdite subite a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria: dal prossimo anno si tornerà necessariamente a parlare di sostegni agli investimenti”.
Per tutti e tre i bandi in scadenza la nuova data da appuntare sul calendario è il 21 gennaio 2022: le domande dovranno pervenire entro le 17 di quel giorno. I bandi sono pubblicati sul sito di Sviluppo Toscana, società della Regione che si occuperà anche dell’istruttoria.
Per imprese (del commercio, della ristorazione e della ricettività turistica) e per i maestri e scuole di sci la Regione aveva a suo tempo stanziato rispettivamente 4 milioni e 113 mila euro e 779 mila euro. Per godere del sostegno è necessario aver subito nel 2020 una perdita di fatturato di almeno il 20 per cento rispetto all’anno precedente. Il ristoro potrà essere al massimo di 10 mila euro per le imprese turistiche, 5.000 euro per le scuole di sci e di 3.000 per i maestri di sci. Sono nove i comuni interessati: Abetone Cutigliano, Sambuca Pistoiese, San Marcello Piteglio, Abbadia San Salvatore, Careggine e Castiglione Garfagnana.
Per gli stabilimenti termali, uno dei settori più colpiti dall’emergenza legata al Covid-19 e rimasti a lungo chiusi, a disposizione erano invece stati messi 500 mila euro. Il bando è stato aperto il 9 dicembre e si sarebbe dovuto chiudere oggi, 23 dicembre: ma è stato appunto prorogato fino al 21 gennaio.
La misura si rivolge alle micro, piccole e medie imprese che nel 2020 abbiano registrato una flessione di fatturato o corrispettivi di almeno il 20 per cento rispetto al 2019. Sono previsti contributi da un minimo di mille euro ad un massimo di 50 mila euro: naturalmente il sostegno non potrà essere superiore alle perdite patite.Per le aziende che abbiano iniziato ad operare dopo gennaio 2019, il raffronto di fatturato non riguarderà l’intero anno. Chi ha avviato l’attività nel 2020 riceverà invece un contributo forfettario di mille euro.