285,66: è l’assegno mensile che ricevono le persone totalmente inabili al lavoro a causa di gravi disabilità. “Che con questa cifra non si possa vivere lo sappiamo tutti – commenta Giancarlo Gambineri, Segretario provinciale dello Spi Cgil. Noi lo diciamo da anni perché le persone e le famiglie in queste condizioni vivono ben oltre il livello di povertà. Adesso lo possiamo trovare nero su bianco, scritto dalla Corte Costituzionale”.
Nella riunione di Camera di Consiglio del 23 giugno, la Corte ha stabilito che 285,66 euro “non sono sufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita. E’ perciò violato il diritto al mantenimento che la Costituzione (art.38) garantisce agli inabili”.
Lo Spi ricorda che, di conseguenza, è stato affermato il cosiddetto “incremento al milione”.
“L’uso di questa terminologia e quindi la citazione della lira invece che dell’euro – evidenzia Gambineri – dimostra quanto sia vecchia questa vicenda. L’incremento fino a 516,46 euro e cioè al milione di lire, è stato da tempo riconosciuto per diversi trattamenti pensionistici e tra poco sarà quindi assicurato anche agli invalidi civili totali anche prima che raggiungano i 60 anni d’età”.
Questa cifra verrà quindi riconosciuta a tutti gli invalidi civili totali che siano maggiorenni e che non godano di redditi su base annua pari o superiore a 6.731,98 euro.