Il Consiglio Comunale ha approvato l’atto di indirizzo di Giovanna Carlettini per l’intitolazione di una strada a Emanuela Loi “morta a soli 24 anni a seguito dell’attentato di via D’Amelio in cui rimasero uccisi anche il magistrato Paolo Borsellino e gli altri agenti della scorta. Emanuela è stata il primo poliziotto donna in Italia a cadere vittima in servizio. È significativo che proprio un 19 luglio, giorno di quell’attentato nel 1992, Arezzo ricordi questa ragazza che credeva nei valori di giustizia, lotta al mafia, dignità della sua patria. Colgo l’occasione per esprimere a nome di Fratelli d’Italia piena solidarietà alle forze dell’ordine che quotidianamente mettono in campo il loro impegno per garantirci sicurezza e perfino a repentaglio la loro vita”.
Il Consiglio Comunale, in corrispondenza dell’orario dell’attentato ha osservato un minuto di silenzio.
Una nuova sede per il Museo dei mezzi di comunicazione: è quanto hanno chiesto con un atto di indirizzo i consiglieri comunali Meri Stella Cornacchini, Leonardo Benigni, Giovanna Carlettini, Tiziana Casi, Angelo Rossi. Attualmente il museo si sviluppa su locali di 500 metri quadrati con ingresso da via Ricasoli. Dalla storia del cinema a quella della telefonia e della comunicazione in generale, il museo diretto da Fausto Casi rappresenta una collezione di grande valore storico-documentario e scientifico. I proponenti, dopo avere sottolineato come l’argomento sia stato già dibattuto in commissione cultura e preso atto del progetto di ampliamento del museo che se realizzato regalerebbe al patrimonio culturale cittadino un fiore all’occhiello, hanno chiesto al sindaco di individuare spazi più ampi e idonei, come ad esempio parte del palazzo di via Cesalpino denominato ex Banca d’Italia dove fino a pochi anni fa risiedevano gli uffici comunali urbanistica ed edilizia. La delibera è stata approvata all’unanimità.