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Siracusa: sindaco, lottato contro verminaio, città massacrata

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Palermo, 10 feb. (AdnKronos) – “Sapevo che la città stava subendo un’ingiustizia. Sapevo che alcuni magistrati stavano strumentalizzando la loro funzione per fini biechi. Sapevo che l’istituzione Giustizia e chi la rappresenta ha gli anticorpi al suo interno e che occorreva solo avere pazienza. Prima o poi il sistema Giustizia avrebbe fatto emergere la verità. Mi sono rivolto ad altri magistrati per denunciare quello che stava accadendo”. A dirlo è stato il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, durante una conferenza stampa convocata dopo la bufera giudiziaria che ha portato all’arresto dell’ex pm Giancarlo Longo.
Il primo cittadino ha ricordato il “massacro mediatico e giudiziario che abbiamo subito come amministrazione comunale e come città”, annunciando che il Comune si costituirà parte civile per “il risarcimento di tutti i danni economici subiti dalla città ed all’immagine”. “Credo che possa sostenersi senza paura di essere smentito – ha detto incontrando i giornalisti – che i poteri forti c’erano e che io e questa amministrazione siamo stati contro questi poteri forti senza paura e quasi sempre in estrema solitudine”. Un vero e proprio “verminaio” che il primo cittadino ricorda di aver affrontato negli ultimi quattro anni “senza proclami, ma con i fatti e con le denunce documentate innanzi a tutte le istituzioni giudiziarie ed amministrative competenti. Sono andato in commissione antimafia nazionale e regionale. Sono andato all’Anac. Ho presentato denunce innanzi alle autorità giudiziarie”.
“Siamo stati assediati per quasi tre anni – ha concluso Garozzo – Qualcuno ci ha rimproverato di esserci rinchiusi nel palazzo. Forse a molti è sfuggito cosa stava accadendo. A noi no. Non ci siamo rinchiusi, ci siamo difesi e non ci siamo arresi. Spero che i cittadini comprendano chi difendeva la città e chi voleva affossarla per interessi economici illeciti o per biechi motivi politici”.