(AdnKronos) – Con la bomba di Piazza Fontana iniziò quella ‘strategia della tensione’ “che scandì la stagione del terrorismo politico: una delle pagine più buie della storia repubblicana. Di ogni strage di quel periodo abbiamo brandelli di verità, verità parziali, discontinue, ma anche certezze che apparati dello Stato hanno deviato, depistato, tradito e attentato alla Costituzione” dice il presidente della Camera, Fico.
“Abbiamo brandelli di verità di ogni strage, conosciamo ancora troppo poco anche di quel disegno unitario che lega una strage all’altra. Ci restano tanti nomi, nomi di condannati, o di condannati e poi assolti. Assolti che forse oggi sappiamo che sono colpevoli ma che non sono più processabili, oppure assolti ma colpevoli nello stesso momento. Abbiamo vissuto nel paradosso di accontentarci, di trovare riflessi di verità persino nelle sentenze di assoluzione, nei reati riconosciuti ma caduti in prescrizione, nei reati nel frattempo modificati dal legislatore”, sottolinea.
“Dobbiamo andare avanti, senza fermarci mai, non solo nella ricerca delle singole verità ma della ricostruzione del disegno unitario delle stragi. E continuare a pretendere che lo Stato faccia verità su se stesso, consapevoli che sarà uno Stato più forte. Noi oggi dobbiamo dire soprattutto ai più giovani che le stragi non appartengono al passato, sono ancora presente; che i depistaggi non appartengono al passato, sono ancora presente perché hanno prodotto effetti che sono vivi nel presente”. Per Fico “Ogni depistaggio, ogni tradimento, ogni azione compiuta per ostacolare la ricerca della verità ha delegittimato lo Stato, ha indebolito piano piano le fondamenta democratiche, ha sfilacciato il legame tra lo Stato e i cittadini”.